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Cronaca

Rossi presenta il progetto Welfare: "Un problem solving collettivo"

La programmazione con cui l'assessore intende attivare tavoli di confronto con i cittadini per delinerare soluzioni in rapporto alle risorse disponibili. Emergenza casa: "Solo soluzioni provvisorie"

"E' necessario ristabilire un patto sociale con la cittadinanza e provare a costruire una società sostenibile, attraverso un modello alternativo e condiviso". Queste le parole del neo assessore al Welfare Laura Rossi, per presentare alla stampa il progetto di costruzione condivisa e partecipata delle politiche di welfare, ideato per trovare nuove soluzioni non più solo di stretta emergenza per rinsaldare il tessuto sociale cittadino e ristabilire un patto sociale con la cittadinanza. Un grafico suddiviso per fasi e tempi di realizzazione e modalità, indirizzati a persone anziane, minori e famiglia, l'ambito del disagio relativo all'emergenza casa e il sostegno economico, le persone con disabilità, immigrati nomadi detenuti e persone che hanno dipendenze o che soffrono di problemi mentali e infine i giovani. L'intento è quello di attivare nelle prime fasi del progetto, gruppi di rinegoziazione relativamente a priorità e scelte da attuare per le diverse tipologie di problemi, a cui seguirà un coinvolgimento con gruppi di interesse come, ad esempio, cooperative, sindacati, fondazioni, nell'intento di favorire incontri raggruppati per interesse e confrontarsi trovando linee di azione praticabili e condivise.

Nello sviluppo successivo del progetto i tavoli relativi a piani di zona specifici su anziani, responsabilità familiari e minori, disabili e piano scuola, immigrazione dipendenze e salute mentale, giovani, nell'intento di definire meglio il modello che si sarà tracciato dagli incontri precedenti sino ad arrivare anche a confronti nei vari quartieri per arrivare a stabilire un patto fondativo con la cittadinanza condividendo le "regole di ingaggio". "Un'impostazione culturale completamente diversa rispetto al passato – commenta Rossi –, perchè nel modello precedente, a seguito delle richieste dei cittadini il Comune cercava di offrire una risposta ma ora non si tratta più solo di dare risposte in termini di competenza ma trovare nuovi modelli per guardare alla situazione di insieme al fine di garantire una stabilità sociale, anche valorizzando risorse che si possono attivare sul territorio, come il volontariato nei quartieri, favorendo un processo di inclusione".

Nota amara il problema dell'emergenza abitativa a fronte della quale il Comune cercherà di trovare nuove soluzioni ma inevitabilmente non per tutti: "Non siamo in grado di dare la casa a tutti, è uno dei problemi più grossi, che non riguarda solo il Comune ma la cittadinanza. Le risorse sono finite non c'è la possibilità di assegnare altre case, ma attuare unicamente scelte di emergenza come soluzioni provvisorie nei dormitori". Alla domanda relativa alla presenza di abitazioni vuote in alcune zone della città che potrebbero essere assegnate a famiglie meno abbienti Rossi sottolinea: "I problemi non sono così semplici, bisogna considerare tutti gli elementi, non si tratta unicamente di riempire un contenitore vuoto ma rapportarsi anche al quartiere".

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