Polo Sanitario, Sel: "Lo stop alla cementificazione? Un inganno"
E' la coordinatrice provinciale di Sel Federica Morgana Barbacini a riportare l'argomento d'attualità attaccando il Movimento 5 Stelle: "Silenzio assordante, caro sindaco alle eredità si può anche rinunciare"
Polo Socio-Sanitario al Lubiana. Ancora critiche per il progetto che sorgerà in via XXIV Maggio e che è stato confermato dall'amministrazione Pizzarotti. E' la segretaria provinciale di Sel Federica Morgana Barbacini a riportare l'argomento d'attualità attaccando il Movimento 5 Stelle: "Silenzio assordante, caro sindaco alle eredità si può anche rinunciare. Lo stop alla cementificazione è stato solo un inganno per attrarre voti".
"Le immagini pubblicate da un quotidiano locale sull'ultimo raccolto dell'azienda agricola Bernardi, che lascerà i campi di mais al nuovo polo socio-sanitario di Via XXIV Maggio, ubicato in quel terreno da Vignali & Co ed avallato dalla nuova amministrazione a 5 stelle, farebbero anche sorridere se non fosse che presentano un vuoto pesante ed un silenzio assordante: quello dei paladini del “No alla cementificazione ed al consumo del suolo”, di coloro che hanno sbraitato in campagna elettorale perchè Parma necessitava di aree verdi ed attrezzate, che giravano i quartieri rassicurando i cittadini sul mantenimento e la creazione di zone a loro disposizione e misura".
"Insomma mancano i seguaci dell'attuale amministrazione che finito il periodo elettorale, sono tornati probabilmente ad altri interessi. Ci risparmi Pizzarotti, il solito refrain: “è una situazione che abbiamo ereditato”, perchè ormai il disco si è rotto. Caro sindaco, alle eredità si può anche rinunciare, lo dice anche la Legge. Quello che state mettendo in atto ha un solo nome: “continuità”, concetto pericolosissimo in amministrazione, soprattutto quando chi vi ha preceduto ha visto parte della giunta finire in prigione con accuse come corruzione, concussione e clientelismo. E non ci stancheremo mai di denunciare che il vostro operato è frutto della totale mancanza di un progetto di città e della capacità di affrontare le situazioni che si incontrano durante il cammino.In sostanza: dopo il No all'inceneritore, tradito dai fatti, anche lo Stop alla cementificazione si rivela essere stato solo un banale slogan per attrarre voti ed ingannare l'elettorato".