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Cronaca

Mafia, Cgil Parma: "Limitare appalti con il sistema del massimo ribasso"

Ghidini, Cgil: "L'effetto è l'esclusione dagli appalti pubblici di imprenditori seri, preda di operatori spregiudicati che si impongono con prezzi troppo bassi per non destare sospetti"

"Per contrastare la penetrazione mafiosa in Emilia servono maggiori controlli, collaborazione tra apparati dello Stato, una limitazione negli appalti del sistema del massimo ribasso e la costituzione di organi provinciali che guardino al fenomeno con disincanto e forte attenzione. Penso all'osservatorio sugli appalti che è stato costituito a Modena e che è un modello da imitare". Così Fabrizio Ghidini, della segreteria Cgil di Parma, in un passaggio del suo intervento nel corso del convegno 'Per la legalità e contro le mafie' organizzato dal sindacato nell'Aula dei filosofi dell'Ateneo parmigiano.

Ghidini ha puntato il dito contro il sistema del "massimo ribasso" responsabile di due effetti "estremamente negativi" sul tessuto economico e sociale della realtà parmigiana: "L'esclusione dagli appalti pubblici di imprenditori seri e la loro conseguente difficoltà a restare sul mercato preda di operatori spregiudicati che, spesso avvantaggiandosi di scarsi controlli, si impongono con prezzi troppo bassi per non destare sospetti". Nel giorno in cui a Bologna si inaugura la sede della Direzione investigatia antimafia, la Cgil affronta il tema della penetrazione mafiosa in Emilia, cercando di focalizzare ciò che é mancato finora nell'azione di contrasto e quali esperienze invece hanno funzionato. Proponendo la loro estensione ad altri territori.

Al convegno erano presenti il presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli, che ha ribadito la propria disponibilità ad affrontare un "problema per troppo tempo sottovalutato", il presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia Enrico Bini, l'assessore del Comune di Parma Cristiano Casa, il magistrato della Dda di Bologna Enrico Cieri, la segretaria generale della Cgil parmigiana Patrizia Maestri e la segretaria confederale della Cgil Serena Sorrentino. "A Reggio Emilia - ha spiegato Bini - la svolta è arrivata con il nuovo prefetto. Molte delle situazioni anomale da cui, prima, si distoglieva lo sguardo sono state esaminate e combattute. Le Camere di Commercio possono fare tanto. La massa di dati e informazioni di cui dispongono è enorme. La nostra prima mossa è stata quella di renderle immediatamente disponibili, ma l'esperimento va allargato. Non è ammissibile che certe situazioni vengano tollerate. I prezzi bassi o nascondono la mafia o l'illegalità".

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