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Cronaca

Regole per la movida, Confesercenti: "Forti criticità, un passo indietro"

Le associazioni di categoria contro la proposta del Comune: "Introduce una notevole quantità di obblighi e ulteriori incombenze a carico dei gestori con conseguente aumento dei costi di gestione per gli stessi"

Nei giorni scorsi il Comune di Parma ha presentato le bozze di due nuovi regolamenti, uno per i pubblici esercizi durante negli orari serali e una per l'accesso alle scuole d'infanzia. I cittadini hanno la possibilità di commentarli in un apposito spazio sul sito del Comune. Un testo però è già stato diffuso e prevede una serie di restrizioni per i locali, come l'obbligo di chiusura all'1 nel fine settimana e la distribuzione di bicchieri di plastica con il logo del locale. Confesercenti ed Ascom non ci stanno e segnalano le criticità per i commercianti.

REGOLAMENTO MOVIDA: LO SPAZIO COMMENTI

"Ascom Parma e Confesercenti Parma -si legge in una nota-- intervengono in merito alla proposta di nuovo regolamento dei pubblici esercizi, presentata dall’Amministrazione Comunale in sede di conferenza stampa, per precisare quanto segue. Nelle scorse settimane la bozza di regolamento è stata illustrata agli operatori associati Fipe, federazione italiana pubblici esercizi di Parma, e Fiepet Confesercenti per un opportuno e preventivo confronto. Dagli incontri sono emerse forti criticità in merito alle proposte contenute nel regolamento (con particolare riferimento alle limitazioni previste per gli orari) in seguito alle quali sono stati redatti specifici documenti di sintesi trasmessi all’Amministrazione Comunale.

'UN PASSO INDIETRO'. Tale regolamento, così come strutturato, rappresenta a nostro avviso e degli operatori da noi consultati, un passo indietro nella semplificazione amministrativa, poiché introduce una notevole quantità di obblighi e ulteriori incombenze a carico dei gestori con conseguente aumento dei costi di gestione per gli stessi. Il contenuto del regolamento ci pare inoltre essere costruito sulla base del presupposto errato che tutte le attività di pubblico esercizio che effettuino apertura oltre le ore 24, siano da considerarsi di per se stessi preventivamente e potenzialmente soggetti di disturbo per la quiete pubblica.

Al contrario, come più volte ribadito all’Amministrazione Comunale, la richiesta degli operatori va nella logica di mantenere liberi gli orari ma intensificare i controlli su quelle attività che numericamente in minoranza arrecano e creano episodi di disturbo in alcune zone della città. Non comprendiamo infine come un regolamento di 18 pagine dal contenuto altamente tecnico possa essere posto quale oggetto di discussione alla cittadinanza, quando solo un esperto del settore può davvero comprenderne i contenuti e le possibili ripercussioni".
 

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