rotate-mobile
Cronaca San Leonardo / Via Trento

Via Trento, sei famiglie occupano un palazzo: sgomberate dopo 5 ore

Intorno alle 10 di questa mattina l'occupazione di uno stabile con il sostegno della Rete Diritti in Casa. Alle 15 le forze dell'ordine decino per lo sgombero. Solo resistenza passiva da parte degli occupanti

Cinque famiglie tunisine e una rumena, con bimbi e nonni al seguito, hanno occupato un palazzo in via Trento al civico 65. Sono entrati stamattina intorno alle 10, con il sostegno della Rete Diritti in Casa. Sul posto sono arrivate decine di auto delle forze dell'ordine, almeno 60 uomini tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani. I rappresentanti dell'associazione hanno avuto un lungo colloquio con i delegati delle forze dell'ordine e la situazione, potenzialmente esplosiva, si è mantenuta tranquilla per tutta la mattinata. Poi la decisione degli occupanti di restare nel palazzo.
Lo stabile - di proprietà privata - è abbandonato da diversi anni e come fanno sapere dall'associazione "non ha alcuna prospettiva di utilizzo a breve termine o di ristrutturazione da parte del proprietario, e appartiene a persone che hanno disponibilità di molti altri alloggi". "La crisi - come si legge sul volantino distribuito davanti al civico 65 di via Trento - sta mettendo in difficoltà centinaia di famiglie. Tanti lavoratori hanno perso il lavoro e con esse la possibilità di avevre una vita dignitosa in un alloggio decente". La Rete Diritti in Casa contesta all'amministrazione comunale il fatto di aver incentivato solo interventi di edilizia (Parmabitare, Casadesso, Parma Social House) che vanno incontro alle necessità di persone con fasce di reddito intermedie, mentre "in questa fase che si prospetta lunga e dolorosa, al centro di tutto dovrebbero esserci interventi massicci nel campo delle case popolari a canone sociale".

ORE 15: le trattative tra rappresentanti dell'associazione e forze dell'ordine non approdano a nulla. Quindi gli agenti decidono di sgomberare lo stabile. Solo resistenza passiva da parte degli occupanti, che vengono trasportati a braccia fuori dal palazzo. Qui, comincia una nuova protesta, con il temporaneo blocco di via Trento e la formazione di un corteo diretto in centro città.

GUARDA LA FOTOGALLERY

Occupazione palazzo via Trento 65

INTERVENTO DELL'ASSESSORE FECCI
L’assessore alla Sicurezza Fabio Fecci condanna l’occupazione verificatasi oggi di una casa in via Trento: “La casa è una necessità sociale, una necessità primaria. Soprattutto in questo momento di crisi. Quando però si occupa un alloggio non è più una questione sociale, diventa una questione di ordine pubblico - commenta Fecci -. Questa Amministrazione si sta impegnando molto sulle politiche abitative con progetti di edilizia residenziale pubblica, di edilizia sociale, con alloggi per l’emergenza abitativa e temporanei. Un impegno importante che le viene riconosciuto anche a livello nazionale”.
“Pur comprendendo il momento drammatico vissuto da tante persone a causa della crisi, va ribadito che le regole valgono per tutti e vanno rispettate - prosegue l’assessore -. Non si può accettare il comportamento di chi si pone fuori dalla legalità. Nel momento in cui si occupa una casa si compie un reato e si genera un’ingiustizia. Nel caso di alloggi pubblici l’ingiustizia consiste nel prevaricare le graduatorie pubbliche fatte apposta per tutelare i diritti dei più deboli. Quando si occupano alloggi privati si genera un’ingiustizia verso chi compie sacrifici per comprare una casa. Diritto, questo, che per nessun motivo deve essere sopraffatto”.

DICHIARAZIONE DELLA SEGRETARIA DEL PRC VARESI
La segretaria del Partito della Rifondazione Comunista Paola Varesi esprime solidarietà alle famiglie che hanno deciso di occupare uno stabile in via Trento.  “Il problema della casa a Parma si manifesta ogni giorno nella sua gravità – afferma Paola Varesi – i dati diffusi dal Sunia, il sindacato degli inquilini, parlano chiaro: nel solo 2010 nella nostra provincia gli sfratti sono stati ben 560, di cui 357 in città, e per la stragrande maggioranza in città. Si tratta di una situazione oramai inaccettabile. Se da una parte è necessario tutelare le necessità dei piccoli proprietari, non si può certo restare indifferenti di fronte ad un dramma collettivo come quello in atto provocato anche e soprattutto dal comportamento di pochi speculatori.
Per questo non possiamo che manifestare comprensione e vicinanza per le famiglie che questa mattina hanno deciso di occupare uno stabile da
tempo disabitato in via Trento”. Secondo la Varesi è poi oggi più che mai necessario rilanciare l'edilizia residenziale pubblica. “La carenza di case popolari si manifesta ogni giorno – afferma la segretaria – è chiaro oramai come gli sforzi dei dipendenti comunali siano vanificati da una amministrazione miope che non fa abbastanza per venire incontro alle esigenze dei cittadini parmensi. Ieri è stata occupata da alcune famiglia una casa in via Trento, prima di condannare, la giunta farebbe bene a chiedersi se in questi anni ha fatto abbastanza”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Via Trento, sei famiglie occupano un palazzo: sgomberate dopo 5 ore

ParmaToday è in caricamento