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Cronaca

Piano Rifiuti, Comune: "E' poco coraggioso, dovrebbe premiare i Comuni virtuosi"

Per il Comune serve più coraggio per modificare un piano rifiuti che nasce già vecchio: a differenza di quanto previsto dal Piano Rifiuti, in Emilia Romagna da qui al 2020 si possono dimezzare gli inceneritori in funzione

Serve più coraggio per modificare un piano rifiuti che nasce già vecchio: a differenza di quanto previsto dal Piano Regionale Gestione Rifiuti, in Emilia Romagna da qui al 2020 (tempo di vigenza del piano) si possono dimezzare gli inceneritori in funzione, si devono prevedere soluzioni innovative per il trattamento a freddo del rifiuto residuo, si può accelerare notevolmente con la raccolta differenziata, come dimostra il fatto che oggi la città di Parma ha già raggiunto l’obiettivo che la Regione prospetta per l’anno 2020.  Queste in sintesi le osservazioni al Piano Regionale approvate oggi con apposita delibera dalla Giunta Comunale di Parma. “La Regione – afferma il sindaco Federico Pizzarotti – ha presentato un piano che vuole mantenere accesi gli impianti a favore delle società multiutility. Purtroppo solo 3 comuni su 340 (Parma, Forlì. e Coriano) hanno espresso le loro critiche ad un piano troppo conservatore e poco capace di guardare al futuro”.

L’assessore all’ambiente Gabriele Folli rincara la dose: “La maggioranza dei comuni capoluogo - fa notare l’assessore – il Presidente ANCI Emilia Romagna e il sottosegretario Bertelli, non a caso tutti esponenti del PD, non hanno neppure preso in considerazione ciò che si può facilmente dimostrare, cioè che già oggi in Emilia Romagna ci sono in attività tre forni inceneritori in più di quelli che servono. E in prospettiva si potrebbe andare quasi all’azzeramento – insiste Folli – se solo si pianificasse la costruzione di impianti di trattamento a freddo si potrebbero eliminare altri due forni. E soprattutto, se tutti facessero come Parma con la raccolta differenziata, gli inceneritori finirebbero presto nel dimenticatoio. Basti pensare – conclude Folli – che il Piano prevede per le città capoluogo l’obiettivo del 67% di raccolta differenziata da raggiungere nel 2020, mentre noi quel traguardo lo abbiamo già raggiunto con sei anni di anticipo”.

In relazione alle richieste specifiche per il nostro territorio, le osservazioni approvate dal Comune di Parma e proposte oggi alla Regione chiedono di ridurre la quantità massima dei rifiuti conferibili al forno inceneritore di Parma, commisurandola al residuo dei rifiuti prodotti in Provincia e di autorizzare la costruzione sul territorio parmense di un impianto di trattamento meccanico biologico, come soluzione alternativa all’incenerimento, iniziativa quest’ultima su cui ben 3 raggruppamenti di aziende hanno proposto studi di fattibilità e piani economici con costi di smaltimento inferiori a quelli sostenuti attualmente nell’inceneritore di Ugozzolo.

Infine, le osservazioni del Comune di Parma prestano particolare attenzione a prevedere meccanismi premianti per i Comuni virtuosi che raggiungono risultati  migliori nella raccolta differenziata: si chiede che fra i criteri per la dismissione degli impianti di incenerimento non più necessari si tenga conto del principio di prossimità, del valore residuo del capitale investito e dell’efficienza energetica, ma anche della quantità di rifiuto residuo prodotto pro capite, in modo, appunto, da chiudere prima gli impianti ubicati nelle città dove cittadini ed amministrazioni sono responsabili e virtuosi nella gestione dei propri rifiuti urbani.

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