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Cronaca

Picchia e minaccia di morte la moglie davanti ai figli, in casa aveva una pistola: 40enne in manette

L'uomo teneva in casa una pistola calibro 6.35 con la matrice abrasa: aveva minacciato più volte di morte la donna che, dopo anni di angherie e soprusi, è andata in Questura e ha raccontato tutto ai poliziotti

L'ha picchiata con violenza per anni, anche davanti ai figli minorenni, ha esercitato su di lei violenze fisiche e psicologiche di varia natura, dalla pretesa dell'obbedienza e dell'accettazione di tutte le scelte da lui imposte fino alla violenza fisica, prima qualche schiaffo durante i litigi, poi le botte quasi ogni giorno e le minacce di morte. Un uomo di 40 anni è stato arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Parma dopo che la moglie, sua coetanea, ha deciso di sporgere denuncia contro di lui in Questura: gli investigatori hanno verificato le tante situazioni di maltrattamenti e violenza esercitati dall'uomo: per lui sono scattate le manette. Un particolare inquietante di tutta la storia è che l'uomo aveva in casa una pistola calibro 6.35 con la matricola abrasa: è stato proprio il ritrovamento dell'arma da parte della moglie che l'ha convinta a rivolgersi ai poliziotti per raccontare tutto. 

Il suo racconto è drammatico: davanti agli agenti la donna, ha parlato del periodo del fidanzamento, di quando era incinta e del periodo del matrimonio: un susseguirsi di violenze in crescendo: se all'inizio, quando erano fidanzati, lui le imponeva alcune scelte e le urlava contro, esercitando una forma di violenza psicologica, nel corso degli anni la situazione è degenerata: secondo il racconto della donna il marito è poi passato alla violenza fisica, prima più sporadica e poi sempre più frequente: dagli schiaffi dati durante i litigi a veri e propri pestaggi, che dal 2013 avvenivano molto frequentemente mentre le botte erano quotidiane. Le violenze avvenivano anche davanti ai tre figli minorenni, il più grande ha 16 anni mentre il più piccolo 6.

Nel corso del tempo poi, con la perdita del lavoro da parte di lui e l'inizio di un periodo in cui abusava di alcolici, la situazione è degenerata: la moglie lavorava, portando lo stipendio a sostegno del reddito famigliare ma il marito non voleva e pretendeva che smettesse. In un'occasione l'uomo arrivò alla massima forma di violenza psicologica: disse alla moglie che, se lei non avesse cambiato atteggiamenti, si sarebbe suicidato, facendole poi trovare una corda con un cappio in bagno. 

Quando i poliziotti sono entrati nell'abitazione, dopo che la donna aveva segnalato anche la presenza dell'arma, hanno trovato una vecchia pistola calibro 6.35 e perfettamente funzionante, con la matrice abrasa e quindi clandestina i cui pochi numeri di serie facevano riferimento ad un banco di prova belga, alcune mazze da baseball e la corda con il cappio. Le mazze erano stato utilizzate dal marito, in più occasioni, contro la moglie: una volta lei aveva anche cercato di difendersi con una sedia ma senza successo. Il 40enne è stato arrestato per detenzione di armi clandestine e maltrattamenti in famiglia. 

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