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Cronaca

Pizzarotti scrive a Renzi: “Stanchi di fare gli esattori, restituiteci i 20 milioni di euro”

Oggi per il sindaco giornata romana all’Anci, dove all’ordine del giorno ci sarà l’aggiornamento sulle relazioni con il governo in materia di finanza locale. “Ancora nessuna risposta sui 625 milioni spettanti ai Comuni”, fa sapere Pizzarotti

Oggi per il sindaco giornata romana all’Anci, dove all’ordine del giorno ci sarà l’aggiornamento sulle relazioni con il governo in materia di finanza locale. “Ancora nessuna risposta sui 625 milioni spettanti ai Comuni”, fa sapere Pizzarotti. Anticipazione per le spese uffici giudiziari, 20 milioni in meno sul bilancio e servizi a rischio, il sindaco scrive a Renzi: “I parmigiani quanto devono aspettare per riavere i loro soldi?” 
 
LA LETTERA - Caro Matteo, come ben saprai, ogni anno noi sindaci anticipiamo i fondi per la giustizia che, al contrario, dovrebbero arrivare direttamente dal Ministero. In poche parole siamo noi, con i soldi dei cittadini, a mandare avanti il lavoro degli uffici giudiziari. Li anticipiamo perché così ha deciso lo Stato. Vero è che da settembre sarà il governo a farsi carico di queste spese (finalmente!), ma il problema, lo saprai bene, è che da anni questi fondi non ci vengono rimborsati. Facendo un rapido calcolo, a partire dal 2008 vantiamo un credito dallo Stato di 5 milioni e mezzo di euro. Sai cosa si potrebbe realizzare con questi fondi? Per esempio un nuovo asilo, oppure riqualificare le biblioteche. Si potrebbero utilizzare per un aiuto e un sostegno agli anziani, per i non autosufficienti, per chi non arriva alla fine del mese. In generale per i parmigiani più deboli. Invece, ogni anno, ci troviamo a dover anticipare i vostri soldi. Sai qual è la beffa più grande? Oltre ad anticipare vostre spese ci vengono tagliati quei pochi fondi che sono rimasti in cassa. Cornuti e mazziati. Ti faccio un esempio: nell’ultima legge di Stabilità, dei 16 miliardi circa di tagli alla spesa, quasi il 50% sono a carico dei Comuni, delle province e delle regioni. In poche parole paghiamo i tuoi tagli quattro volte tanto rispetto a quello chiesto ai ministeri. Il problema, neanche a dirlo, è che più della metà del nostro bilancio garantisce servizi e sostegno ai parmigiani. Alcuni esempi? Mandare i bambini a scuola; pagare le bollette ai parmigiani che non hanno un lavoro; garantire sicurezza per le strade o nei parchi; sostenere chi non è autosufficiente.
A proposito di non autosufficienza: devi sapere che recentemente a Parma i cittadini sono scesi in piazza in sostegno all’integrazione scolastica per i disabili. Una manifestazione pienamente legittima e sacrosanta, causata da un taglio sul nostro bilancio di 20 milioni di euro, il quale ha messo a rischio il servizio. Fortunatamente, scavando in una cassa ormai ridotta all’osso, abbiamo trovato fondi per garantirlo, ma il fatto è che mentre anticipiamo le spese dei ministeri, mentre ogni anno ci vengono prelevate continue ed essenziali risorse, siamo noi sindaci a dover spiegare la situazione ai cittadini, giustamente arrabbiati. Un’ultima cosa: avete prorogato la chiusura dei bilanci comunali a marzo. Probabilmente ci sarà una ulteriore proroga a giugno, poi ad agosto e, infine, a novembre. Questo perché i Comuni non hanno nessuna certezza sul futuro. Comprendi che non è più possibile continuare su questa strada?

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