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Cronaca Golese / Strada Baganzola

Manifattura Tabacchi presentato al Circolo Deledda: gara di solidarietà per la Sardegna

Il libro di Cabassi Manifattura Tabacchi, presentato al Deledda da Alice Pisu, con l'editore Andrea Marvasi e le letture dell'attore Antonio Pirisi. Gara di solidarietà con iniziative solidali e raccolta fondi per la Sardegna

Un omaggio alla Sardegna il libro di Andrea Cabassi presentato al Circolo Grazia Deledda da Alice Pisu con l'editore della Fedelo's Andrea Marvasi e l'attore Antonio Pirisi. Un viaggio nei luoghi, un percorso autobiografico dell'autore alla ricerca delle proprie radici, che si interseca con la ricerca storica di Emilio Lussu, simbolo di democrazia e antifascismo. Parole che, prima che sul libro, sono andate al popolo sardo, piagato dall'alluvione e che ora necessita l'aiuto e la solidarietà anche dei parmigiani, come ha sottolineato in apertura la presidente del circolo Giuseppina Pira. Tante le iniziative in programma per esprimere solidarietà alla Sardegna, come una cena solidale e la vendita, con offerta libera, di 100 libri che la Fedelo's ha messo a disposizione per la raccolta fondi. "Un modo per fornire un aiuto concreto a una terra in difficoltà che è nel nostro cuore", ha sottolineato l'editore Andrea Marvasi che con l'autore si recherà in Sardegna il 28 novembre prossimo per una nuova presentazione e per poter visitare alcuni dei luoghi colpiti e capire da vicino in che modo sia possibile fornire un aiuto concreto alla popolazione. E prima di rispondere alle domande, lo stesso Cabassi ha voluto dedicare parole di solidarietà alla Sardegna, sottolineando la necessità di ogni genere primario nei paesi più colpiti, dai vestiti al cibo all'acqua, citando una delle mail che ha ricevuto dai suoi amici di Onifai.

Vecchie foto e una lettera ciò da cui Cabassi è partito per dare inizio alla ricerca delle proprie radici, pensando a cosa sarebbe potuto accadere se suo padre avesse preso decisioni diverse e si fosse trasferito in Sardegna. Se lo chiede anche oggi guardando quelle vecchie foto, ricevute in dono dall'anziana madre come cimelio prezioso per tenere vivo il ricordo. E proprio dal ricordo la memoria, vista come dovere morale di non dimenticare: questo il cardine che tiene in piedi tutto il libro, il filo che unisce la ricerca personale dei luoghi dell'appartenenza a quella storica. Complessa la questione dell'appartenenza, legata non solo al luogo di origine, come sottolineato dall'autore, ma dalla propria storia, che è fatta anche di luoghi e di simboli. Anni di studio sulla figura di Emilio Lussu per Cabassi prima di approdare a questo libro denso che coinvolge il lettore perchè mette in luce non solo il lato politico e l'attivismo di Lussu, con la controversa questione dell'indipendentismo, ma anche la parte più umana. Pagine preziose ricordate anche dalle letture di Pirisi, nelle quali emerge come Cabassi sia riuscito a cogliere aspetti insoliti anche della personalità del fondatore del Partito Sardo d'Azione, calandosi a pieno nel suo modo di pensare e di vedere la vita e gli altri, tenendo sempre al primo posto il bene per il popolo sardo. "Un uomo intransigente, con gli altri ma anche con se stesso", commenta dal pubblico Fabrizio Leccabue, che sottolinea l'importanza dell'impegno politico di Lussu per il popolo sardo e la necessità di riflettere sull'attualità del suo pensiero politico. La politica come cosa altra rispetto alla deriva attuale, in questo secondo Cabassi bisognerebbe focalizzarsi per dare un'impronta attuale all'impegno politico di Lussu, la cui politica "non era mai disgiunta dall’etica". Un uomo dalla schiena dritta, che non ha mai voluto cedere alle sirene del secessionismo, che si è sempre considerato al tempo stesso sardo, italiano ed europeo. Da qui bisognerebbe partire secondo Cabassi, per riflettere anche sulla situazione attuale non solo della Sardegna ma del nostro Paese, riuscendo a trovare il modo di trasmettere quei valori di bene comune e senso civico soprattutto alle nuove generazioni. "Credi... credi che tuo padre, se si fosse stabilito a Cagliari, si sarebbe posto il problema"Sono sardo?" "Sono padano?" Si sarebbe sentito sardo, padano, italiano. Ed europeo. Tu fai bene a interrogarti sull'eredità che ti ha lasciato. Fai bene ad interrogarti sulla sua vita mai vissuta e che, forse, avrebbe voluto vivere. Fai bene a stabilirti qui se senti che quello è il debito che hai con lui. Ma non preoccuparti della tua sardità vera o presunta. Dello scarto. Sii meticcio! Non lo tradirai. Non tradirai nessuno. Tanto meno te stesso".

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