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Cronaca

Processo Lucarelli, la famiglia pagava 13 euro per la casa popolare

Il giocatore del Parma e i genitori hanno chiesto il rito abbreviato nel processo che li vede imputati per truffa aggravata e falso. Il gup ha rinviato ad aprile quando arriverà anche la sentenza

Hanno chiesto il rito abbreviato il calciatore del Parma Alessandro Lucarelli e i genitori Maurizio Lucarelli e Franca Bussotti nel processo per truffa aggravata e falso che si è aperto oggi a Livorno con l'udienza preliminare e che riguarda una presunta assegnazione illegittima di una casa popolare. Il gup ha rinviato ad aprile, quando verosimilmente potrebbe uscire la sentenza. Secondo l'ipotesi accusatoria la madre di Lucarelli, assegnataria dell'alloggio popolare, dal 2005 al 2007 avrebbe presentato alla Casalp (società che gestisce le case popolari a Livorno) dichiarazioni non vere sul numero dei componenti del nucleo familiare e sul reddito familiare. Nei due anni successivi, invece, avrebbe abitato non nella casa popolare, ma in un appartamento del marito da cui formalmente era separata. In questo modo, secondo l'inchiesta della Guardia di Finanza coordinata dal pm Luca Masini, la famiglia avrebbe mantenuto la casa popolare, che sarebbe stata utilizzata anche come sede legale di una società di Alessandro Lucarelli. Secondo la magistratura, per l'alloggio i Lucarelli avrebbero pagato fino a 12,91 euro al mese, canone previsto per le famiglie che non superano redditi per circa 15 mila euro.

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