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Cronaca Collecchio

Processo Parmalat, la Cassazione: "Assenza di controlli istituzionali"

Rese note le motivazioni della sentenza del 7 giugno che ha condannato i manager Gian Paolo Zini e Luciano del Soldato a cinque e sei anni di carcere, sette per l'ex revisore dei conti Maurizio Bianchi

E' stata depositata oggi la sentenza del 7 giugno relativa ad uno dei tanti filoni del processo Parmalat. Secondo la Cassazione la vicenda del crac del gruppo alimentare di Collecchio è stata interessata, oltre che dalla responsabilità dei titolari, anche  da una "disattenzione dei controlli istituzionali". La sentenza si concluse con la condanna del manager Gian Paolo Zini a circa cinque anni di carcere, del manager Luciano Del Soldato a più di sei anni e del revisore dei conti Maurizio Bianchi a sette anni e quattro mesi.

Proprio per Bianchi i giudici della Cassazione hanno valutato la necessità della pena maggiore: l'imputato aveva revisionato i bilanci del gruppo dal 1994 al 2002, per gli inquirenti ha avuto un ruolo di primo piano nella pianificazione delle strategie fraudolente utilizzate per eludere ulteriori verifiche. La Cassazione ha praticamente confermato le condanne inflitte agli imputati al termine dell'udienza svoltasi a Bologna nel marzo dello scorso anno.

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