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Cronaca

Popolazione: calano le nascite, record di centenari. Stranieri al 13%

La popolazione di Parma e provincia ha superato i 445mila residenti. Sala, Trecasali, Felino e Langhirano i comuni con gli incrementi maggiori. Continua a spopolarsi l'Appennino

La popolazione continua ad aumentare, ma a un ritmo inferiore rispetto al passato. Lo dicono i numeri del rapporto demografico dell’Ufficio statistica della Provincia, che offre una fotografia dettagliata della popolazione a Parma e nel Parmense al 1° gennaio 2012. Nel complesso 445.283 i residenti, con una crescita di 3.213 unità rispetto all’anno scorso: +0,7%, l’aumento più basso dal 2004, con un ritmo che si è assestato al livello d’inizio millennio. Fondamentale, per la crescita complessiva, l’aumento degli stranieri residenti, che con 3.164 persone in più (+5,7%) arrivano a 58.233 e raggiungono il 13,1% della popolazione, ma anche per gli stranieri si registra una battuta d’arresto nei ritmi di crescita: negli ultimi 3 anni il flusso di immigrati ha notevolmente rallentato rispetto agli aumenti con percentuali a due cifre registrati per oltre un decennio.

I Comuni in cui la popolazione ha avuto gli incrementi maggiori sono stati Sala Baganza e Trecasali (+2,3%), seguiti da Felino con +2,2% e Langhirano con +1,4%; quelli in cui si è registrato il maggior calo Solignano (-2,7%), Monchio (-2,4%), Tornolo e Terenzo (-2,1%). Gli stranieri sono aumentati in 39 comuni sui 47 della nostra provincia (l’anno scorso 45 su 47). Calestano, Langhirano, Colorno e Fornovo i Comuni in cui  la percentuale di stranieri rispetto alla popolazione totale è più alta, intorno al 17%.

Tra gli stranieri continua l’incremento della presenza femminile, che ha ormai raggiunto il 51,5% (nel 1998 le donne rappresentavano solo il 41,1% del totale della popolazione straniera) e che è più rilevante nei comuni della fascia montana: a Valmozzola, ad esempio, si arriva al 73% di donne sul totale degli stranieri.
Per quanto riguarda le cittadinanze più numerose, si conferma la massiccia presenza del’est europeo. Al primo posto ancora i moldavi, al secondo gli albanesi, primi fino a due anni fa, e al terzo i rumeni: queste tre cittadinanze da sole rappresentano il 35,7% di tutta la popolazione straniera. Nella popolazione straniera cominciano ad avere qualche consistenza anche le persone con 65 anni e oltre: sono 1.283, di cui il 60,9% donne; nel 1997 erano solo 114. 
 
Fasce d’età, anziani, aspettativa di vita, famiglie
Per la prima volta negli ultimi anni i nati calano in modo consistente, facendo registrare un decremento di circa il 6%: per tornare a un calo di questa misura bisogna tornare ai primi anni Novanta. Si tratta di un dato fortemente influenzato dalla diminuzione dei nati stranieri, che nel 2011 rispetto all’anno precedente calano di quasi il 10% (oltre 100 bambini in meno).
I “grandi anziani” nella popolazione complessiva (da 75 anni in avanti) continuano ad aumentare, anche se a un ritmo inferiore: +0,9% la crescita dell’ultimo anno, mentre fino al 2002 si arrivava anche a + 2% l’anno. Nel complesso 32.457 le persone con 80 anni e oltre: il 7,3% della popolazione complessiva (erano il 5,9% nel 2002), mentre gli ultracentenari (166) hanno raggiunto il massimo numero mai registrato.
Le famiglie continuano ad aumentare e si attestano a 203.475, ma l’incremento (1.900 unità) è il più basso dal 2004. Dal 1998 sono comunque oltre 38.500 le famiglie in più, con un aumento (+ 23,4%) superiore a quello della popolazione nello stesso periodo (+13%). Questo significa che la dimensione media delle famiglie è sempre più ridotta; non a caso le famiglie con un solo componente hanno avuto nell’ultimo anno il più alto incremento in valore assoluto (+1.376), e le famiglie di piccola dimensione (fino a 2 componenti) rappresentano ormai quasi il 66% del totale.

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