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Cronaca

Prodotti fitosanitari vietati: al via una raccolta straordinaria per le aziende

L'iniziativa, promossa da Provincia e Consorzio Fitosanitario, si pone l'obiettivo di aiutare a rispettare la legge e a salvaguardare l'ambiente e la salute pubblica

Il più famoso è il DDT ma l’elenco dei prodotti fitosanitari dichiarati da una direttiva europea non più utilizzabili è lungo e in evoluzione, basti pensare che nell’ultimo decennio oltre il 70% delle sostanze attive sono state vietate e di conseguenza è stata revocata la vendita e l’uso dei prodotti fitosanitari che le contengono. Molte aziende agricole però detengono ancora in giacenza nei loro magazzini alcuni di questi prodotti che, così come prescrive la legge, devono essere ora smaltiti come rifiuti speciali pericolosi. In aiuto arrivano la Provincia di Parma e il Consorzio Fitosanitario Provinciale di Parma, che hanno promosso finanziandola una raccolta straordinaria di agrofarmaci. L’avvio di questa iniziativa è stato dato oggi nel corso di un incontro, svoltosi nella sede dell’ente di piazzale della Pace, con le associazioni di categoria, Iren e Cascina pulita (smaltimento e raccolta)  l’Ausl, il Corpo forestale dello Stato. A illustrare le modalità con cui si intende procedere Vittorio Romanini funzionario del servizio provinciale agricoltura e Valentino Testi del Consorzio Fitosanitario.

Le motivazioni che sottintendono la scelta della Provincia sono state espresse in apertura dell’incontro dal vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari. “Vogliamo dare un segnale e lo diamo se ognuno farà la propria parte – ha detto il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari - l’iniziativa che lanciamo con il Consorzio Fitosanitario vuole aiutare le aziende agricole a fare bene quello che è un obbligo di legge, salvaguardando l’ambiente. Uno smaltimento scorretto infatti potrebbe rappresentare una reale minaccia per l’ambiente e in particolare per i corsi d’acqua, dunque per la salute di persone e animali”. La raccolta sarà effettuata direttamente presso le aziende agricole. Alle associazioni professionali agricole si è chiesto un impegno per sensibilizzare tutte le realtà affinché si raccolga il più possibile di questi prodotti.

Le aziende interessate, in collaborazione con le proprie Associazioni sono invitate a segnalare (tramite l'invio di un modulo) al Consorzio Fitosanitario (tel. 0521 292910 – fax. 0521 291233 - mail: fitosanparma@regione.emilia-romagna.it) la tipologia di prodotto e le eventuali quantità che si intendono smaltire operazione questa, insieme alla raccolta diretta, che sarà svolta con il supporto di Iren Emilia e della ditta specializzata Cascina Pulita. Per ulteriori chiarimenti e informazioni è possibile contattare il Consorzio Fitosanitario che è a disposizione nel caso di dubbi o chiarimenti.

La Direttiva 91/414/Cee
Alla base della scelta compiuta dall’Europa c’è il fatto che i prodotti fitosanitari possono contaminare il suolo, l’aria e le acque superficiali e sotterranee. Questo tipo di inquinamento, che coinvolge anche aree extra-agricole è detto inquinamento diffuso dell’ambiente. Ad esempio, il DDT si è così diffuso nell’ambiente, tanto da contaminare persino le regioni polari. Tracce di DDT si sono ritrovate anche nel latte materno. I prodotti fitosanitari purtroppo non agiscono selettivamente solo sugli organismi nocivi, ma si accumulano lungo la cosiddetta catena alimentare. Per esempio, si accumulano nel corpo degli uccelli che si nutrono di insetti, nel corpo degli animali che si nutrono di quegli uccelli e così via, con gravi conseguenze per la loro sopravvivenza. Questo effetto, che raggiunge anche l’uomo, è detto bioamplificazione. La Direttiva 91/414/Cee ha imposto una approfondita revisione di tutti i prodotti fitosanitari, attraverso l’esame di più rigidi parametri chimico-fisici, ecotossicologici ed ambientali.

 

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