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Cronaca Molinetto / Via la Spezia

Colpo da 54 mila euro alla Banca Popolare: arrestato il "manager dei rapinatori"

In manette anche il quarto uomo per chiudere il cerchio attorno alla rapina alla banca popolare dell'Emilia Romagna del 11 febbraio scorso, un colpo da quasi 54 mila euro, nel quale i dipendenti vennero rinchiusi nel seminterrato

Con l'arresto del catanese I.G.G. si chiude il cerchio attorno alla rapina alla Banca Popolare dell'Emilia Romagna di via Spezia messa a segno il 11 febbraio scorso. Un caso che sino alla cattura del quarto complice era rimasto irrisolto, tre persone arrestate sinora nel colpo che aveva fruttato quasi 54 mila euro. Attorno all'orario di chiusura, poco dopo le 13, tre persone erano entrate nella sede di via Spezia fingendosi clienti, per poi minacciare i dipendenti con un cutter. Una rapina efferata per la violenza con la quale era stata messa a segno, i tre non avevano esitato a colpire al volto il vicedirettore nell'impazienza di vedere aperta la cassa e a rinchiudere prima nel bagno e poi nel locale caldaie del seminterrato due dipendenti e la donna delle pulizie. Una volta azionato il dispositivo a tempo della cassaforte e presi i soldi, anche il terzo dipendente era stato rinchiuso a chiave nei locali tecnici prima della fuga con il bottino. S.G., A.P. e L.R.G., tutti di origini catanesi sono finiti in manette dopo aver messo a segno un'altra rapina, questa volta a Rimini a tre mesi di distanza dal colpo alla sede della Banca Popolare di via Spezia. Mancava però un tassello importante per ricostruire la vicenda, il palo, la figura che aveva permesso loro di restare all'interno della banca per 40 minuti e agire indisturbati per poi scappare con quasi 54 mila euro.

Rapina Banca Popolare Emilia Romagna via Spezia

LE INDAGINI. Mesi di indagini e di analisi di tabulati telefonici per riuscire a individuare I.G.G., 48enne catanese, con alle spalle numerosi precedenti penali, in larga parte rapine. Un basista organizzatore, o come è stato definito nelle indagini condotte in altre operazioni del nord Italia, il "manager dei rapinatori". Non entrava mai nelle banche prese di mira per effettuare i colpi, si limitava a organizzare i dettagli delle rapine, ingaggiando spesso giovani incensurati con bisogno di soldi. Per la rapina alla Banca Popolare, I.G.G. era partito appositamente dalla Sicilia per arrivare alle 12,30 a Parma, effettuare la rapina e andarsene appena due ore dopo, giusto il tempo di mettere a segno il colpo e fuggire.

Una modalità ormai consolidata quella del reclutamento di giovani incensurati frequentatori dell'ambiente criminale catanese, che al "manager dei rapinatori" permetteva diversi vantaggi, primo fra tutti la mancata identificazione dalle impronte digitali dei complici al momento dell'ingresso nell'istituto di credito, la loro non riconoscibilità se non a seguito di un arresto e, per lui, il fatto di non dover compiere personalmente la rapina, per poi spartire il denaro. Solo grazie all'arresto dei tre e alle indagini dei tabulati telefonici è stato possibile prima individuare un breve contatto il giorno prima il colpo, e poi ripercorrere tutto il tragitto compiuto da I.G.G. il giorno della rapina, da Catania a Parma. E' stata emessa nei giorni scorsi l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina in concorso, che I.G.G. sconterà in aggiunta a quella che lo ha già portato in carcere a Vicenza per un'altra rapina messa a segno recentemente.

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