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Cronaca

Report e impianti di combustione a grasso animale, l'ingegner Colla: "Perchè non vengono con me a misurare i presunti contaminanti?'

Impianti a combustione per il grasso animale. L'ingegner Roberto Colla risponde alle tre sigle ambientaliste, Isde, Medicina Democratica e Gcr che hanno inviato una lettera a Report realizzato nei giorni scorsi

Impianti a combustione per il grasso animale. L'ingegner Roberto Colla risponde alle tre sigle ambientaliste, Isde, Medicina Democratica e Gcr che hanno inviato una lettera a Report realizzato nei giorni scorsi. Colla conclude così il suo intervento, che pubblichiamo di seguito: "Il consiglio alle tre sigle è di incaricare ingegneri consulenti meccanici ed ambientali..... prima di sparare."

LA RISPOSTA DELL'INGEGNER COLLA - "Intanto vorrei ricordare che il sottoscritto è tutt'altro che "povero", anzi..... Le mie pesanti esternazioni televisive riguardavano gli operai che abbiamo dovuto licenziare e i due centri commerciali che avrebbero potuto avere i contributi statali e forse decollare. Stiamo disquisendo sul grasso animale (come il grasso del prosciutto fresco) usato in cogenerazione, che ovunque in Europa, come ormai in tutta Italia (con sola eccezione la testarda provincia di Parma), è definito sottoprodotto. Basti richiamare la sentenza del TAR di Brescia n°795, del 4 giugno 2015 avente per sua natura valenza extraprocessuale e che per questo dovrebbe essere propedeutica anche al comportamento della pubblica amministrazione.

In pratica la Provincia di Parma richiede, a differenza di tutte le altre Province Italiane ed Europee, ed in perfetto accordo con le tre sigle firmatarie dell'articolo in oggetto, che si costruiscano impianti con accessori, tanto inutili quanto costosi, per trattare rifiuti anche quando si ha a che fare con sottoprodotti. Per noi azienda che per sopravvivere ha bisogno almeno di non perdere soldi e forse di guadagnare, la prospettiva di spendere centinaia di mila euro per adeguarsi ad assurdità è solo la chiusura ed il fallimento. Ed il licenziamento di decine di operai, oggi a spasso....

I nostri colleghi produttori di Bologna e Ferrara, come in ogni altra parte d'Italia, stanno funzionando senza intoppi e Province, ARPA, Comuni, Veterinari ecc., hanno loro autorizzato l'uso dei grassi in quanto sottoprodotti. Per inciso e per cultura vorrei specificare che uno degli accessori che la provincia di Parma richiede per il trattamento dei rifiuti è il "post­combustore" a gas: serve a riscaldare i fumi molto inquinati ad alta temperatura ma, oltre ad essere inutile, ha un costo insostenibile per la nostra tipologia di impianti, e soprattutto, consumando energia fossile, inficia il beneficio dato dalla combustione del grasso, autentico ed unico bioliquido sostenibile e rinnovabile.

Altro concetto esecrabile: nulla viene eccepito dai nostri funzionari provinciali se in cogenerazione si usasse l'olio vegetale. La più vicina regione che ci può fornire tale combustibile è la Romania. Il viaggio del prodotto è talmente lungo da annullare gran parte dei benefici ambientali. Sarebbe processo virtuoso, tralasciando le problematiche alimentari dei paesi poveri che si nutrono anche di oli vegetali, solo se venisse bruciato nei luoghi di produzione, come di contro sempre avviene con il grasso animale, prodotto localmente in grandi quantità derivando dagli scarti delle macellazioni animali.

Ciò che mi stupisce maggiormente però sono le continue e gravi inesattezze che le tre sigle scrivono. Almeno le istituzioni che frenano, lo fanno senza disquisire troppo, dicendo solo che stanno attendendo decreti attuativi. Se è vero che ci sono impatti ambientali, come diossine (in realtà inesistenti nei fumi di scarico) o morbo mucca pazza (mai riscontrato in nessun impianto), perchè, invece di pontificare davanti ad un computer con il cervello fumante, non vengono con me ove si produce energia in cogenerazione con i grassi (in Italia ci sono una quarantina di impianti funzionanti) e misurano sul campo i presunti contaminanti e inquinanti?

Perchè non organizzano incontri con specialisti ove si parli anche ma soprattutto di tecniche meccaniche, di comportamento del bioliquido nei cilindri, di fumi, di rumore, ecc.? Una per tutte: la temperatura di scoppio in un motore endotermico Diesel raggiunge 2.500 °C. Le tre sigle ambientaliste parlano convinte di basse temperature raggiungibili nei motori, affermando che le prescrizioni obbligano il bioliquido ad almeno 1.100 °C. Nei motori invece ne abbiamo più del doppio! Ma loro evidentemente non lo sapevano. Ora lo sanno.

Da questo loro errato concetto ne discende che occorre un post­combustore a gas metano per raggiungere le temperature.......non sapevano che la temperatura nel post-combustore arriva mediamente alla metà circa di un motore Diesel. Ora sanno anche questo. Il grasso animale poi è una inequivocabile fonte rinnovabile. Con quale coraggio si scrive sui giornali che non è rinnovabile? Questa veramente di tutte le bufale, è lamadre! Non merita commenti.

Il Ministero della Salute e dell'Agricoltura affermano che il grasso è un sottoprodotto. Il Ministero dell'Ambiente afferma che è un rifiuto. Facciamo così: dimentichiamo i nostri confusi politici italici ed affidiamoci all'Europa: il grasso è un sottoprodotto (1069/2009 e succ.). Nei motori si usa il grasso alimentare fresco, perchè il grasso stagionato non è idoneo essendo acido e salato. Le tre sigle affermano che il grasso del prosciutto fresco o del cotechino è un rifiuto, quindi noi mangeremmo rifiuti. Per ultimo: gli impianti di cogenerazione rinnovabili e sostenibili sono i più efficenti sistemi energetici in assoluto (rendimenti del 90%) ed il loro uso è e sarà sempre più incentivato. Se non ci fossero, noi ci approvvigioneremmo di energia fossile in misura doppia, con un doppio spreco. Il consiglio alle tre sigle è di incaricare ingegneri consulenti meccanici ed ambientali..... prima di sparare."

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