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Respiration day al Paganini: 700 ricercatori per le malattie respiratorie

Appuntamento domani 30 maggio all'Auditorium Paganini per il Respiration Day, incentrato sullo studio delle malattie respiratorie con oltre 700 ricercatori e specialisti da tutto il mondo. Ad aprire l'evento Gian Paolo Ceda, presidente Facoltà di Medicina

Prevista per domani 30 maggio la decima edizione del Respiration Day 2014 presso l’Auditorium Paganini, a partire dalle ore 9. L’evento, unico nel suo genere, è dedicato allo studio delle malattie respiratorie e ospita oltre 700 persone provenienti da tutto il mondo tra ricercatori, clinici e specialisti del settore. Il Respiration Day, organizzato annualmente dall’Università di Parma in collaborazione con la Fondazione Chiesi, ha come referente scientifico il prof. Dario Olivieri, docente di Malattie respiratorie dell’Ateneo. L’evento scientifico sarà aperto dal prof. Gian Paolo Ceda, Presidente della Facoltà di Medicina, che porterà i saluti del Rettore prof. Loris Borghi.

IL PROGRAMMA - La prima parte del programma sarà dedicata alle fibrosi polmonari, quindi si discuteranno temi relativi all’asma e alle broncopatie croniche con particolare attenzione alle nuove linee-guida internazionali e con la discussione interattiva di casi clinici di notevole difficoltà e interesse. Gli atti del congresso saranno pubblicati successivamente sulla rivista European Respiratory News e saranno inviati gratuitamente agli interessati che ne faranno richiesta. Il Respiration Day nasce nel 2005 grazie alla collaborazione tra Università di Parma e Fondazione Chiesi, con una formula vincente e unica nel suo genere, che permette interazione tra la platea e il panel di relatori formato da esperti a livello mondiale del settore. La condivisione di esperienze ed idee, permette di fornire aggiornamenti sulle più recenti acquisizioni scientifiche nel campo delle malattie respiratorie. L'obiettivo dell'evento è proprio di contribuire a una sempre migliore comprensione dei meccanismi fisiopatologici di tali malattie, allo stesso tempo favorendo uno scambio d'idee dinamico sulle più recenti esperienze, al fine di far convergere i punti di vista del clinico e del ricercatore nell'interesse del paziente.

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