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Cronaca

Casa, il 30 aprile chiudono i dormitori: altre persone in strada

La denuncia della Rete Diritti in Casa sulla chiusura della struttura Cornocchio in cui erano ospitati anche gli ex-occupanti di via Bengasi che da maggio, insieme a tanti altri, non avranno alternative

Dopo essere usciti senza opporre resistenza dalle palazzine occupate di via Bengasi circa 40 migranti senza casa erano stati accolti per un breve periodo di tempo in alcuni dormitori comunali, al Cornocchio -riaperto per l'occasione- e nella struttura della Caritas di Piazza Duomo. Dopo circa una settimana i dormitori avevano comunicato, secondo quanto riferiva la Rete Diritti in Casa, agli 'ospiti' di abbandonare le strutture.

Dopo il presidio e la tendopoli di protesta in Piazza Garibaldi gli ex occupanti di via Bengasi avevano riottenuto la possibilità di rientrare nelle strutture comunali. Il 30 aprile però la chiusura delle due strutture sarà definitiva. E chi era in strada ci ritornerà e non avrà alternative. In tutto 50 posti letto in meno per chi non ha un tetto sulla testa. Probabilmente anche le strutture di seconda accoglienza di Casalbaroncolo e di Martorano chiuderanno per mancato rinnovo della convenzione con la cooperativa che le gestisce.

La Rete Diritti in Casa sottolinea che alla chiusura dei dormitori "va aggiunta l'impossibilità di esaudire le 300 domande per l'emergenza abitativa presentate negli ultime tre mesi, compresa quella della famiglia di via Bengasi, se poi aggiungiamo i 700 sfratti esecutivi previsti a Parma e provincia entro quest'anno il quadro che si crea è da terzo mondo, non da città europea e tutto questo nel silenzio totale delle istituzioni. Il 30 che faranno queste persone? Dobbiamo ridurci a sperare che non piova cosicchè possano andare senza pericolo sotto ai ponti? Francamente è inaccettabile".


 

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