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Cronaca

Rete Diritti in Casa: "Una soluzione per Greca e la sua famiglia"

Dopo aver perso il lavoro si sono ritrovati nell'impossibilità di pagare l'affitto, usciti di casa sono stati ospitati in un residence grazie all'intervento dei servizi sociali, ma ora non hanno alternative

Hanno perso il lavoro e si sono ritrovati nell'impossibilità di pagare la quota dell'affitto. Sono stati sfrattati dalla casa in cui abitavano e successivamente ospitati, grazie all'intervento dei servizi sociali, in un residence. Ma il tempo massimo per rimanere nella struttura è finito e da ieri Greca e la sua famiglia, la moglie e i due figli, che stanno terminando il percorso scolastico a Parma, non hanno un'alternativa.

La Rete Diritti in Casa torna a denunciare le condizioni di un'altra famiglia in difficoltà abitativa. "I servizi -si legge in una nota della Rete- han potuto proporre solo una "soluzione" (legittimamente rifiutata) che avrebbe diviso in tre la famiglia: dormitorio per il padre, centro d'accoglienza femminile per madre e figlia, centro d'accoglienza per minori per il figlio, questo a tempo indefinito.

"Non possiamo -proseguono gli attivisti per la casa- in questo caso, dare la colpa ai servizi sociali che non possono offrire ciò che non hanno, la colpa è di una politica elitaria che da anni (da prima di Vignali e Ubaldi) non si è mai interessata del problema abitativo se non per rinpinguare le casse dei palazzinari.A fronte di ciò abbiamo letto l'intenzione, per l'ennesima volta, di svendere ai privati le case di housing sociale rimaste invendute o non assegnate...e convertirle a case popolari no? come al solito si preferisce aiutare i palazzinari piuttosto che chi ha bisogno di casa".
 

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