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Cronaca

Sicurezza, la Prefettura contro le ronde: 'Sono illegali e pericolose'

La Prefettura di Parma contro le ronde di cittadini, che in questo periodo, stanno facendo notizia. A Traversetolo e a Parma, nel quartiere Pablo e nel quartiere San Leonardo alcuni cittadini e forze politiche di estrema destra hanno promosso ronde in quartiere contro la criminalità e lo spaccio - Ma la Prefettura non ci sta: "Sono illegali, sono iniziative censurabili per motivi tecnici e giuridici"

La Prefettura di Parma contro le ronde di cittadini, che in questo periodo, stanno facendo notizia. A Traversetolo e a Parma, nel quartiere Pablo e nel quartiere San Leonardo alcuni cittadini e forze politiche di estrema destra hanno promosso ronde in quartiere contro la criminalità e lo spaccio. Ma la Prefettura non ci sta: "Sono illegali, sono iniziative censurabili per motivi tecnici e giuridici". 

LA NOTA DELLA PREFETTURA - "Gli organi di informazione hanno dato notizia di gruppi spontanei di cittadini che, anche utilizzando lo strumento del web, si aggregano per effettuare forme di "pattugliamento" di alcune aree urbane, in città ed in provincia, con il dichiarato obiettivo di contrastare reati quali furti e spaccio di stupefacenti. Si tratta di iniziative censurabili per motivi giuridici e tecnici, e pericolose sia per chi le pone in essere sia per il comune cittadino. E' un giudizio che le Forze di Polizia hanno ribadito in tutte le occasioni di incontro con i cittadini organizzate dai Comuni.
In primo luogo sono illegali. Le uniche attività consentite sono quelle degli "Osservatori Volontari della Sicurezza" previste e disciplinate esclusivamente nelle forme e con le modalità stabilite dalla normativa vigente ( decreto del Ministro dell'Interno dell'8 agosto 2009 e successive modifiche e integrazioni). Ogni tipologia di organizzazione diversa da quel modello rende fuori norma tali attività. In secondo luogo possono esporre gli stessi cittadini, che volenterosi partecipano ai "pattugliamenti", a concreti rischi, mancando, tra l'altro, di quei requisiti soggettivi e di formazione professionale, nonché del coordinamento con le Polizie Municipali, che sono alcune delle condizioni previste dalla legge per la formazione degli "Osservatori Volontari della Sicurezza".

Non sono inoltre da sottovalutare i potenziali danni fisici e materiali, nonché i profili penali e civili cui i partecipanti possono incorrere per gli incidenti, subiti o causati, anche a terzi estranei, che, in quanto conseguenza di condotta illecita, non sono coperti da assicurazione.
Per le modalità con cui vengono svolte, inoltre, tali attività possono anche ostacolare e, in taluni casi, vanificare, il lavoro delle Forze di Polizia, interferendo con le operazioni cui le stesse sono istituzionalmente preposte e che esse svolgono con costante impegno e continui risultati.
Tali attività contribuiscono involontariamente ad alimentare la paura e l'insicurezza. Se non si deve sottovalutare il senso di preoccupazione e l'allarme dei cittadini per tipologie di reato come i furti in appartamento particolarmente odiose perché violano il luogo in cui ciascuno si sente più sicuro, alla base di qualunque strategia operativa si devono porre i reati denunciati che, tra l'altro, nei primi nove mesi di quest'anno, hanno fatto registrare, rispetto allo stesso periodo del 2014, un consistente calo numerico. La prevenzione e il contrasto della criminalità sono compito precipuo delle Forze di Polizia

Le uniche forme di sicurezza partecipata consentite - diverse da quelle degli "Osservatori Volontari della Sicurezza" - sono quelle indicate da questa Prefettura con il programma di controllo di vicinato, illustrate a tutti i Sindaci in occasione delle riunioni del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica svolte nei mesi scorsi anche presso le sedi delle Unioni con tutti i Comuni degli Ambiti territoriali. Tale programma prevede che i cittadini si facciano parte attiva unicamente attraverso l'osservazione e la segnalazione alle Forze di Polizia di qualunque situazione anomala (presenza di persone o mezzi sospetti, rumori in casa del vicino assente da casa, vulnerabilità ambientali, ecc.) secondo uno schema organizzativo facente capo al Comune. L'efficacia di misure quali la tempestiva chiamata alle centrali di Polizia, l'accensione di luci ed altre azioni di disturbo svolte dalla propria abitazione è stata verificata in più di una occasione. Tale programma di controllo di vicinato è stato esaminato nel corso dell'incontro di questa mattina fra il Prefetto e il Sindaco di Montechiarugolo, che ha predisposto un opuscolo informativo il cui contenuto è stato preventivamente concordato con la Prefettura e le Forze dell'Ordine. Nell'occasione è stata data notizia della definitiva approvazione del progetto di potenziamento della videosorveglianza predisposto dall'Unione Pedemontana relativo anche al territorio di quel comune. 
 

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