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Cronaca Felino

San Michele Tiorre, i residenti: "Nessun agguato alla proprietaria della villa"

Alcuni residenti rispondono alle accuse della 59enne che aveva denunciato un'aggressione: "Non ci sono state minacce nè insulti, i toni non sono mai andati oltre quelli di una civile conversazione"

Tensione a San Michele Tiorre per l'arrivo dei richiedenti asilo. La proprietaria dell'immobile all'interno del quale verranno ospitati i giovani, ha denunciato -nei giorni scorsi - di essere stata aggredita da alcune persone che le avevano chiesto di giustificare la scelta di concedere l'immobile alla cooperativa Svoltare per l'accoglienza dei profughi. Il gruppo di residenti con i quali la 59enne ha parlato precisa che "non vi è stato nessun agguato premeditato ai danni della signora nè le sono state rivolte minacce, insulti e tanto meno sputi". 

La ricostruzione dei residenti

"Premettiamo -esordiscono i circa 12 residenti che hanno firmato una lettera- che non vi è stato nessun agguato premeditato ai danni della signora nè le sono state rivolte minacce, insulti, e tanto meno sputi, come invece è stato riportato negli articoli. L'incontro tra i sottoscritti - una dozzina di residenti nei pressi dell'abitazione in questione, non certo la cinquantina di persone inferocite menzionate nell'articolo e l'Amministratore di Sostegno è avvenuto del tutto casualmente, per giunta alla presenza di una giornalista. Al fine di creare un interlocutore unico, in grado sia di rappresentare alle Istituzioni i dubbi e i timori degli abitanti del quartiere che di proporre eventuali possibili soluzioni alternative in linea con la realtà del territorio, ci eravamo riuniti presso il vicino bar per discutere dell'opportunità di costituire un comitato. Terminato l'incontro, mentre facevamo ritorno alle nostre rispettive abitazioni, incontravamo l'Amministratore di Sostegno, che a bordo della propria auto, stava compiendo una manovra per uscire dall'abitazione da lei gestita ed immettersi in strada. Trovandosi a pochi passi di distanza, uno dei presenti, che già conosceva personalmente la signora, le rivolgeva la parola per chiederle informazioni circa la veridicità delle notizie circolate in paese. La signora, lungi dall'essere circondata o in qualche modo intimidita o costretta a restare, dopo un primo scambio di battute, parcheggiava l'auto e, una volta scesa, affermava di voler parlare e chiarire la questione.

"Alcuni dei presenti le chiedevano pertanto come si fosse giunti alla decisione di destinare l'edificio all'accoglienza di un numero così alto di persone e se fossero state prese in considerazioni soluzioni alternative, quali l'accoglienza di singoli nuclei famigliari, anzichè l'ammassamento di venti individui in uno stabile, a nostro avviso, non idoneo ad ospitarli dignitosamente. Altri manifestavano i loro timori circa le ripercussioni che la presenza di venti giovani uomini avrebbero potuto avere in termini di sicurezza. Altri infine lamentavano di essere stati messi di fronte al fatto compiuto, non avendo ricevuto preventive informazioni.

"Gli animi si sono surriscaldati, ma sempre con toni civili"

"La signora rispondeva affermando che poichè la decisione di collocare i profughi a San Michele Tiorre proveniva dalla Prefettura, se anche non avesse messo a disposizione il proprio immobile, i richiedenti asilo sarebbero stati comunque collocati in un immobile nelle vicinanze. Successivamente, incalzata dalle nostre domande di spiegazione, affermava che il suggerimento di destinate l'immobile all'ospitalità dei profughi le era giunto dall'agenzia immobiliare alla quale si era rivolta al fine di mettere a reddito l'immobile per ricavare i fondi da destinare al mantenimento e all'assistenza della cugina. Riguardo, invece, i nostri timori sulla sicurezza rispondeva che "non si saremmo neppure accorti della loro presenza, dato che erano seguiti 24 ore su 24 da un operatore della Onlus e potranno uscire solo per frequentare un corso di lingua italiana a Parma". Aggiungendo poi che "in ogni caso quelli che risiederanno in paese non faranno del male qui" e "comunque siamo già circondati" dato che altri gruppi di pofughi sono ospitati nei paesi limitrofi. Anche se di fronte ad alcune affermazioni della signora, gli animi si sono surriscaldati, i toni non sono mai andati oltre quelli di una civile conversazione. Nessuno dei sottoscritti ha pronunciato o sentito pronunciare le parole ingiuriose riportate nell'articolo. Nessuno ha sputato, nè nell'auto della signora nè alla signora stessa. Nonostante la denuncia che sarebbe stata presentata ai Carabinieri ad oggi, nessuno dei sottoscritti è stato contattato dagli organi inquirenti". 

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