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Cronaca Centro / Strada Matteo Renato Imbriani

Sciopero degli immigrati il 29 ottobre. Presidio in via Imbriani

L'agitazione è stata organizzata dal Comitato Immigrati in Italia e si svolgerà anche a Parma venerdì prossimo a partire dalle 18, nel largo della Chiesa della Santissima Annunziata. Tra i punti caldi, il permesso di soggiorno

A Parma il presidio si terrà nella piazza all'incrocio tra strada Imbriani e strada D'Azeglio, nel largo della Chiesa dell'Annunziata, a partire dalle 18.00.

IL COMUNICATO DELLO SCIOPERO

"Oramai siamo arrivati al concetto che lottare per i diritti dei lavoratori immigrati è lottare per i diritti degli stessi lavoratori italiani.
I padroni hanno usato la forza lavorativa immigrata come ricatto permanente per colpire i vostri diritti, acquisiti in anni di organizzazione e lotta.
Le leggi sull'immigrazione promulgate fino ad oggi non sono state altro che norme ricattatorie create ad hoc dai padroni per regolare a loro favore il mercato della mano d'opera, dove il “contratto di soggiorno” altro non è che la base di questo ricatto legalizzato.
La legge Turco-Napolitano, base della successiva Bossi-Fini, ha inaugurato la serie delle “leggi-ricatto”, leggi che hanno reso sempre più difficile il nostro soggiorno in questo Paese, congelando i salari e peggiorando le nostre condizioni di lavoro, naturalmente a scapito della sicurezza e dei diritti.
Quindi è arrivato il “pacchetto Sicurezza”, che ha chiuso il cerchio, criminalizzando in modo definitivo i lavoratori irregolari.
I padroni vogliono il precariato per tutti, vogliono azzerare i diritti e delocalizzare le produzioni all’estero, e i governi non sono altro che gestori degli interessi generali dei poteri forti.
Le leggi degli ultimi vent’anni hanno distrutto il sistema pensionistico, quello previdenziale e quello contrattuale: i contratti Co.co.co. sono solo una delle invenzioni che ha rotto la stabilità lavorativa e regalato agevolazioni in detrimento dell'INPS.
Il problema è che adesso è arrivato il momento di pagare i conti.
E che i conti della crisi mondiale del capitalismo li vogliono far pagare a noi.
Lavoratori italiani e immigrati.
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Le lotte ultimamente non pagano, non cambiano una “virgola” delle leggi che contestano, non cambiano le decisione dei governi e di quello italiano meno che mai.
Ma questo anche perché, almeno finora, le lotte non sono state unitarie.
Le divisioni non fanno altro che favorire il Potere, che infatti fa di tutto per dividere i lavoratori.
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Però, contro questa tendenza alla divisione, qualcosa è stato già fatto e si può fare.
Ad esempio, le rivedicazioni che le associazioni dei lavoratori immigrati hanno sostenuto insieme alle organizzazioni antirazziste, seppure limitate a pochi temi, sono state unitarie: il 17 ottobre 2009, sulla base di una piattaforma condivisa, la CGIL marciò insieme al sindacalismo di base, e alle associazioni degli immigrati.
Dall’8 al 10 gennaio 2010 i braccianti immigrati di Rosarno rispondevano con dignità allo sfruttamento (anche camorristico), mostrando a tutti noi che in realtà l'unità e la lotta sono strumenti sempre a portata di mano degli operai contro il capitale.
Il primo marzo 2010, la famosa “giornata senza immigrati” nata su facebook, iniziativa che rischiava di essere solo l’ennesima manifestazione folckloristica, grazie alla partecipazione congiunta di immigrati e italiani uniti per rivendicare i diritti di tutti, si è trasformata invece in una importante giornata di lotta: fabbriche ferme a Brescia, sciopero sociale in decine di città, sciopero degli acquisti, serrande chiuse e i bambini in casa.

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Noi crediamo ci siano le condizioni per lottare assieme, italiani ed immigrati, e non pensiamo che nessuno creda più davvero alla favola Berlusco-Bossiana di cacciare lo straniero. Non vogliamo crederlo. Siamo pronti a lottare per il diritto alla casa, al lavoro, alla sanità, alla scuola per tutti. Siamo disposti a richiedere INSIEME i condoni popolari per le bollette insolute di gas, luce ed acqua, come per le multe su autobus, tram e metro.
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Proponiamo la data del 29 ottobre 2010, per uno SCIOPERO DI TUTTI LAVORATORI PER I DIRITTI DEGLI IMMIGRATI.
Naturalmente non crediamo di avere la capacità di convocarlo da soli.
Questa lettera aperta vuole far capire l'urgenza delle nostre gravissime condizioni in Italia, della sofferenza di tutti i nostri fratelli e sorelle ancora senza permesso di soggiorno, e la necessità di portare a casa dei risultati concreti.

Individuamo perciò i seguenti punti, come piattaforma di lotta:

1.- Permesso di soggiorno (di attesa occupazione) per chi ha fatto la richiesta nella “sanatoria truffa” come colf e badante.

2.- Allungamento del permesso di soggiorno, per chi a perso il lavoro o non ha più i requisiti in conseguenza alla crisi economica.

3.- Applicazione della direttiva 2009/52/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009, P/Soggiorno per chi denuncia il datore di lavoro in nero o una condizione di sopra-sfruttamento.

4.- Creazione di una legge che garantisca il DIRITTO DI ASILO, sulla base dell’art. 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e dell’art. 1 della Convenzione di Ginevra sui rifugiati, annullando i respingimenti in mare e gli accordi bilaterali di espulsione.

5.- Diritto di voto all’immigrato che vive regolarmente in Italia da più di 5 anni.

6.- Diritto di cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia"

COMITATO IMMIGRATI IN ITALIA




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