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Cronaca

Multe corsie bus, sentenza ribaltata: il Tribunale conferma le ingiunzioni annullate

Il Presidente Filippo Greci dichiara: "Sorprende anche il fatto che le unanimi sentenze vittoriose ottenute avanti tutti i Giudici di Pace di Parma, siano state disattese. Vi è da chiedersi se codesti giudici onorari, tutti quanti avvocati peraltro, abbiano la preparazione e la professionalità per attendere al loro ruolo, giacché o peccano di mala fede oppure si appalesano ignoranti"

Ribaltate le sentenze a favore degli associati del Movimento Nuovi Consumatori che avevano presentato numerosi ricorsi contro le ingiunzioni di pagamento di Parma Gestione Entrate, che riguardavano soprattutto multe per le corsie preferenziali dei bus. Dopo il ricorso di Parma Gestione Entrate, la giudice Antonella Ioffredi ha ritenuto di accettare parzialmente le posizioni della società di riscossione e ha stabilito che le spese processuali per entrambe i gradi di giudizio siano integralmente compensati dalle parti. 

COMUNE: 'PGE E' LEGITTIMATA A RISCUOTERE' - "In data 23 maggio 2016 il Tribunale di Parma ha pronunciato le prime 12 sentenze di appello con le quali ha riconosciuto che Parma Gestione Entrate era ed è sempre stata pienamente legittimata alla riscossione delle entrate del Comune di Parma. In tal modo, il Magistrato ha confermato la piena legittimità delle ingiunzioni originariamente annullate in primo grado dai Giudici di Pace. Il Tribunale, in particolare, ha fatto rilevare che l’interpretazione data dalle sentenze appellate “viola macroscopicamente” il principio generale “di civiltà giuridica” di non retroattività della norma emanata successivamente. In sostanza, il Tribunale ha ritenuto che le norme richiamate dai giudici di pace non potessero essere applicate a Parma Gestione Entrate in quanto entrate in vigore successivamente alla sua costituzione ed all’affidamento del servizio di riscossione. Questa è sempre stata la tesi sostenuta da Parma Gestione Entrate e dal Comune di Parma. Ora confermata dalla Magistratura"

Ecco il commento del Movimento Nuovi Consumatori con le dichiarazioni del presidente Filippo Greci: “A differenza del sindaco Pizzarotti che comunica con ritardo le proprie vicende giudiziarie, comunichiamo che nella data di ieri il Giudice del Tribunale di Parma, d.ssa A.Ioffredi ha ribaltato le sentenze emesse dai GDP di Parma in ordine alla vicenda di Parma Gestione Entrate. E’ di fatto una sentenza che solleva molte perplessità e dubbi in fatto ed in diritto e non tiene conto di tutti gli aspetti, anche le indagini penali, che stanno interessando la predetta società e che sono tutt’altro che chiuse. Aspetti ben noti all’associazione, ma che per rispetto del segreto istruttorio e per il lavoro duro e complesso portato avanti dalla Procura di Parma, non divulgheremo, anche se, umanamente, e’ molto arduo trattenersi dal farlo. Sorprende anche il fatto che le unanimi sentenze vittoriose ottenute avanti tutti i Giudici di Pace di Parma, siano state disattese.

Vi è da chiedersi se codesti giudici onorari, tutti quanti avvocati peraltro, abbiano la preparazione e la professionalità per attendere al loro ruolo, giacché o peccano di mala fede oppure si appalesano ignoranti. Ed allora dovrebbero essere rimossi dal loro ruolo immediatamente, poiché non in grado di amministrare Giustizia. Trentasei pagine di sentenza emessa dai GDP nelle prime pronunce, a fronte di sette pagine di sentenza del Giudice Togato, sembrerebbero, tuttavia, smentire il poco impegno e l’ignoranza dell’ufficio dei GDP di Parma.  Sorprende anche, ma non meraviglia affatto la rapidità con la quale la d.ssa Ioffredi ha deciso una causa molto complessa, come dalla stessa ammesso in sentenza: in meno di sei mesi, infatti, il ricorso depositato da PGE e’ stato deciso. Ciò a differenza di altri magistrati del locale Tribunale, i quali, vista la mole di lavoro pendente e la complessità della causa, hanno rinviato le cause d’appello promosse da PGE e dal Comune di Parma al 2017 ed al 2018 per la decisione finale.

L’eccezionalità della rapidità con cui è stata emessa la sentenza si apprezza solo se si pensa ai ritardi che si accumulano per ottenere una pronuncia, ritardi dovuti all’enormità del contenzioso civile pendente ed alla scarsità di uomini e mezzi di cui può disporre il nostrano Palazzo di Giustizia: ci basta citare una altra causa, in altro ambito, iniziata dall’associazione nel 2012, rinviata al 2019 e che non vedrà la sentenza prima del 2020. Non ci soffermeremo, poi, sul merito della sentenza emessa, giacché le sentenze si impugnano, non si commentano. Ma preannunciamo di aver avuto mandato dai nostri associati, per ricorrere immediatamente in Cassazione; associati i quali hanno ben compreso che ormai non si tratta più di una questione di semplice diritto, ma di ben altro; associati che ringraziamo poiché hanno compreso ed apprezzato l’enorme sforzo profuso dai legali della nostra associazione. Associati che troveranno Giustizia lontano da Parma, con le inevitabili implicazioni consequenziali”.

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