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Cronaca

Simula una rapina al bancomat da parte di un africano: 67enne denunciata

La donna ha descritto una finta aggressione da parte di un giovane che l'avrebbe aggredita alle spalle e afferrata alla gola: ma era tutto falso

Ha simulato una rapina al bancomat ed è stata denunciata per procurato allarme e simulazione di reato. E' successo presso un istituto di credito di via d'Azeglio verso le ore 19.20: una donna di 67 anni originaria della Romania ha chiamato i poliziotti ed ha denunciato di essere stata vittima di una rapina. Gli uomini delle Volanti si sono recati sul posto per raccogliere la testimonianza della signora che ha raccontato che un giovane di circa 20 anni africano l'aveva aggredita alle spalle, l'aveva afferrata alla gola e l'aveva strattonata ripetutamente. La donna ha detto di aver prelevato 500 euro dallo sportello. La vittima riferiva di aver opposto resistenza al malvivente urlando e lo stesso la colpiva con alcuni pugni alla testa ed alla nuca per poi fuggire all’esterno dopo essersi verosimilmente impossessato del denaro e della tessera bancomat in quanto non era più nella feritoia del bancomat.

La donna descriveva il rapinatore come un giovane nord africano di circa 20 anni, corporatura esile carnagione olivastra alto m. 1,60/70 indossante una maglia a maniche corte di color rosso e pantaloni corti di colore scuro. Le due volanti giunte sul posto perlustravano a lungo la zona al fine di rintracciare il rapinatore in argomento senza alcun esito. Il giorno seguente, gli investigatori della Sezione Antirapine, appreso del grave episodio delittuoso subito acquisiva dall’Istituto di credito le immagini della telecamera installata all’interno della saletta ove sono collocati i due bancomat e nel frattempo telefonava alla vittima invitandola a recarsi in Questura per sporgere denuncia, ma questa rispondeva che “era tutto a posto” interrompendo la comunicazione.

Gli investigatori, sorpresi per l’atteggiamento della vittima analizzavano i filmati registrati dalle telecamere rimanendo sorpresi una seconda volta. Infatti, gli investigatori, che già erano pronti a scandagliare il sottobosco di via d’Azeglio e zone limitrofe per cercare tra i volti della gente quello che avrebbero estrapolato dai fotogrammi, hanno guardato più volte i filmati, ma non vi era traccia di alcun rapinatore. Nessuna scena violenta si è vista, nessuna aggressione è stata registrata e si è visto solamente A. E. che entrava e dopo aver tentato di effettuare una operazione, usciva all’esterno del locale e rimaneva nei pressi della banca in attesa dell’arrivo della Polizia. In seguito rientrava nella saletta dei bancomat ove al poliziotto della Volante descriveva, mimandola, la scena della rapina subita. Accertato che nulla di quanto raccontato dalla donna corrispondeva al vero e che l’allarme lanciato al 113 era del tutto ingiustificato, A.E. è stata indagata in stato di libertà per i reati di simulazione di reato e procurato allarme.

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