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Cronaca

Tirreno-Brennero: firmato il protocollo per la tutela della legalità negli appalti

L'atto convenzionale ha lo scopo di approntare specifici strumenti e meccanismi procedurali volti a prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nella grande opera in questione

Nei giorni scorsi presso la Prefettura di Parma si è proceduto alla sottoscrizione del "Protocollo per la tutela della legalità negli appalti delle opere di realizzazione del "Corridoio plurimodale Tirreno - Brennero raccordo autostradale Autostrada della Cisa Fontevivo (PR) - Autostrada del Brennero Nogarole Rocca (VR): I lotto, in territorio della provincia di Parma" fra la Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Parma, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in qualità di soggetto aggiudicatore dell'opera, e per esso la Struttura di Vigilanza sulle Concessioni Autostradali, e l'Autocamionale della Cisa S.p.a., in qualità di concessionario.

L'atto convenzionale ha lo scopo di approntare specifici strumenti e meccanismi procedurali volti a prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nella grande opera in questione. Attraverso una piattaforma informatica appositamente progettata e denominata "Progetto Genesis", sarà possibile al Gruppo Interforze - che siede presso la Prefettura e che svolge un'importante attività di approfondimento su eventuali situazioni di condizionamento mafioso delle imprese - nonché alle singole Forze dell'Ordine e alla Direzione Investigativa Antimafia, accedere a tutti i dati riguardanti le imprese, i soggetti, i mezzi, le lavorazioni e tutto quanto concerne la realizzazione dell'opera, in modo da poter accertare, in qualsiasi momento, ogni elemento utile e svolgere le verifiche di competenza.

Inoltre, il Protocollo contiene svariate norme che obbligano i soggetti, interessati a vario titolo alla realizzazione dell'opera, ad ottemperare a quanto in esso previsto, con riguardo all'applicazione della normativa antimafia, in primo luogo, ma anche a quella sulla sicurezza dei cantieri e sui diritti dei lavoratori. Particolare attenzione viene altresì rivolta agli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari, finalizzati a impedire forme di riciclaggio, e ai meccanismi connessi ai flussi di manodopera.

Riguardo a quest'ultimo aspetto, inoltre, è in fase di costituzione, presso la Prefettura, un apposito Tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera, che ha la funzione: a) di svolgere una verifica sulle modalità di assunzione della manodopera, anche attraverso la definizione di procedure di reclutamento di massima trasparenza, con l'obiettivo di contrastare le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel ciclo di realizzazione dell'opera mediante lo strumento delle assunzioni di personale; b) di esaminare eventuali criticità nell'impiego della manodopera, anche con riguardo a quelle che si siano verificate a seguito dell'estromissione dell'impresa per motivi di infiltrazione mafiosa e in conseguenza della perdita del contratto o del subcontratto. Le violazioni degli obblighi nascenti dal Protocollo sono espressamente sanzionate, in relazione alla gravità della violazione, con sanzioni pecuniarie, commisurate al valore del contratto, o con la risoluzione unilaterale del contratto.

Tutte le imprese interessate all'esecuzione dell'opera dovranno pertanto impegnarsi formalmente ad accettare e rispettare tutte le norme del Protocollo - che peraltro è richiamato nei bandi di gara e nei vari contratti mediante l'inserimento di apposita clausola - attraverso la sottoscrizione di una dichiarazione impegnativa acclusa al testo del Protocollo.

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