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Cronaca

Treno soppresso, notte in stazione. Filippi: "Disagi insopportabili"

Il consigliere regionale del Pdl ha presentato un'interrogazione per due episodi verificatesi l'8 ed il 15 giugno: il convoglio diretto a Parma è stato cancellato, 50 viaggiatori costretti ad attendere per ore

Vita dura per i viaggiatori di Trenitalia. Secondo quanto riferisce il consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi alcuni utenti hanno segnalato che per due giorni, l'8 ed il 15 giugno, il treno regionale della 00.46, diretto a Parma e proveniente da Bologna, è stato soppresso. Sul bus sostitutivo c'era posto solo per la metà dei passeggeri. Così almeno 50 persone hanno aspettato il treno fino alle 5 del mattino in stazione.

“Trenitalia fa il bello e il cattivo tempo, ma chi paga? Ovviamente, come sempre, i cittadini.” Questo ha affermato Filippi attraverso un’interrogazione presentata alla Giunta. Disagi insopportabili – sottolinea Filippi- in più gli sportelli Informazione della stazione di Bologna non erano attivi. Molti cittadini sono stati costretti a bivaccare in stazione per ore senza poter ottenere informazioni sulla loro sorte. Alcuni cittadini, risulta, abbiano sporto denuncia per interruzione di pubblico servizio.

"Non comprendiamo-prosegue il consigliere- il perché di tali disservizi da parte dell’azienda Trenitalia: soppressione corse, alternative inadeguate, sportelli adibiti alle informazione chiusi, funzionario responsabile di Trenitalia irreperibile. I funzionari di Trenitalia non si sono adoperati per risolvere la situazione, pur sapendo che il treno non sarebbe partito".

"A quanto pare la soppressione del treno Bologna-Parma delle 00.46 è diventata la prassi -conclude Filippi- I clienti Trenitalia non vengono informati, nei tabelloni non viene indicata per tempo la soppressione della corsa, non possiamo tollerare una tale inefficienza, in piena notte, le persone non possono vagare in stazione per 4 o 5 ore. E’ opportuno che l’amministrazione regionale verifichi, attraverso Trenitalia, le cause dei frequenti disservizi, valutando, eventualmente, variazioni di natura contrattuale con la stessa azienda”
 

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