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Cronaca Oltretorrente

Commercio strangolato dalla crisi: "Domenica ho guadagnato 8 euro"

In via d'Azeglio negozi vuoti e negozianti disperati. Alcuni abbassano le saracinesche. "Non si può continuare così". Altri resistono a stento: "Non hanno calendarizzato nessun'altra iniziativa"

“Speriamo di lavorare a Natale, ma le prospettive non sono eccellenti”. Lo shopping natalizio stenta a prendere quota e i negozianti sono sempre meno fiduciosi. “La luce dal tunnel non si vede affatto, – tuona un'esercente – la situazione è abbastanza tragica. I mercatini, le fiere, sono iniziative bellissime, ma mancano i soldi. La gente guarda, ma non compra. Fa paura vedere i negozi vuoti a venti giorni da Natale. I commercianti più anziani dicono di non aver mai visto nulla del genere, neanche nel dopoguerra. I giovedì e le domeniche di stop al traffico di certo non ci aiutano. Non abbiamo nessun incentivo, solo tasse. I guadagni? Ieri 126 euro d'incasso e siamo sotto Natale. Sono avvelenata”.

Ma c'è di peggio. “Domenica ho incassato 8 euro in tutto, – afferma una negoziante – la fiera è stata una bella iniziativa. Poi ci si lamenta però dello sporco, ma se si volesse evitare basterebbe molto poco. In più tutto dicembre qui sarà un deserto. Non hanno calendarizzato nessun'altra iniziativa. Partiti gli studenti sarà tutto vuoto. Ho registrato un calo del 60% rispetto all'anno passato. Gli assessori e le banche non ci aiutano. Anzi. Ho dovuto anche denunciare una banca per i soprusi che mi ha fatto. Qui basterebbe un piccolo mercatino natalizio fisso con prodotti tipici e addobbi sotto in portici. Quello sì che rivitalizzerebbe il commercio in Oltretorrente. La gente sarebbe più invogliata a venire al di là dell'acqua”.

E chi ormai è rassegnato. “Io chiudo, – dichiara perentoria una commerciante – basta. Così non si può andare avanti. Sto qui da mattina a sera, pago affitto, pago bollette, pago tasse per nulla. A gennaio abbasserò la saracinesca definitivamente. Ho aspettato tanto sperando che qualcosa migliorasse, ma ora non ci credo più. Non c'è speranza”. “Il problema, – sostiene con rammarico un'altra esercente – è che nessuno ci da nulla, dobbiamo solo pagare. Se non cambia qualcosa qui spariamo tutti. Non ce la facciamo più a sostenere le spese”.

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