Via Trento, la rabbia dei residenti: "Esiste un quartiere oltre lo spaccio"
"Dateci una pausa, scrivere sempre che quì vivono solo gli spacciatori non ci fa bene. Se volete il bene del quartiere parlate anche di altro"
Un quartiere dilaniato dal problema dello spaccio di sostanze stupefacenti in strada ma anche dalla 'pubblicità' negativa che scaturisce nell'immaginario dei parmigiani tra quelle specifiche vie ed il degrado, tra il quartiere e la droga, a cui è connesso il problema della sicurezza. In conseguenza di questo tipo di stigma anche i proprietari di appartamenti soffrono e vedono, pian piano, scendere i prezzi delle case, tutti gli abitanti vengono percepiti come appartenenti ad un posto in cui comunque è meglio non andare, tantomeno acquistare una casa. Questo binomio va analizzato. Dopo la rissa di domenica sera alcuni residenti, con i quali abbiamo parlato, puntano proprio sul tema della dequalificazione del quartiere. "Dateci una pausa, scrivere sempre che qui vivono solo gli spacciatori non ci fa bene. Se volete il bene del quartiere parlate anche di altro". E' cosi il commento del primo giovane che incontriamo all'inizio di via Trento.
"E' un problema anche parlare sempre male del quartiere. I proprietari degli immobili hanno subito dei danni economici non indifferenti, ultimamente" ci racconta un signore che incontriamo in via Trento. "Il quartiere è vivo, esiste qualcosa oltre lo spaccio" ci avevano detto altri residenti qualche giorno fa, dopo la rissa notturna con lancio di biciclette. "Il problema c'è, è evidente ed è davanti a tutti. Probabilmente a qualcuno conviene che stiano qui: il sistema giudiziario, del resto, è pessimo. Non fanno niente e invece di spostare le panchine dovrebbero controllare i documenti ogni giorno". E' questa la testimonianza di un'altra persona che abbiamo incontrata, molto arrabbiata dopo la maxi rissa di domenia sera. "Ormai sappiamo che loro escono e nessuno fa niente" è il commento di un anziano incontrato in via Palermo. "Se non gli dai fastidio non ti rompono, però insomma.." ci dice una ragazza. "Ci vorrebbe un controllo preventivo piuttosto che repressivo -propone un altro cittdino- penso a forze dell'ordine di qualunque tipo che passeggiano ad ogni ora del giorno, è un problema anche parlare sempre male del quartiere".
