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Cronaca

Volkswagen, esposto di Federconsumatori per frode in commercio: verso la class action?

A seguito della vicenda delle centraline truccate Volkswagen, Federconsumatori ha presentato lo scorso 2 ottobre, presso le 10 maggiori Procure della Repubblica, esposti denuncia ipotizzando il reato di frode in commercio e truffa nei confronti della casa automobilistica tedesca

A seguito della vicenda delle centraline truccate Volkswagen, Federconsumatori ha presentato lo scorso 2 ottobre, presso le 10 maggiori Procure della Repubblica, esposti denuncia ipotizzando il reato di frode in commercio e truffa nei confronti della casa automobilistica tedesca. In relazione alle falsificazioni compiute dalla casa automobilistica tedesca e in virtù delle indagini in corso nei vari Paesi, Federconsumatori consiglia innanzitutto ai possessori delle autovetture diesel “Euro5” interessate dalla questione, di inviare una lettera di contestazione e messa in mora alla sede italiana e al concessionario (con copia conoscenza all’Associazione), chiedendo l’immediata sistemazione dell'autovettura e il risarcimento dei danni per il diminuito valore della stessa, oltre al danno morale derivante dal reato di frode in commercio/truffa, da pratiche commerciali scorrette e violazione dell’obbligo di correttezza e trasparenza nei rapporti con la clientela; ciò in attesa che si chiariscano le iniziative che intraprenderà la Magistratura, il Ministero dei Trasporti e gli altri Enti europei.

Federconsumatori ha predisposto sul sito dell'associazione nazionale un prontuario per i cittadini, al fine di aiutarli a far valere i propri diritti ed ottenere i dovuti risarcimenti. La lettera è  disponibile sul sito www.federconsumatori.it, oppure direttamente presso la sede e gli sportelli dell'Associazione. Inoltre Federconsumatori sta valutando, con la propria Consulta Giuridica, le possibili azioni da intraprendere a livello collettivo; data la delicatezza della vicenda, e, soprattutto, l’inadeguatezza della norma vigente in materia di class action italiana, sono opportuni aprofondimenti per evitare di incorrere in una inammissibilità della azione, con tutte le conseguenze negative del caso.

I modelli interessati sono ancora quelli omologati “Euro5”, quindi in data precedente al 1° ottobre di quest’anno, dei marchi Volkswagen, Seat, Skoda e Audi, tutti equipaggiati con il 2.0 TDI EA 189. I modelli che nel corso degli anni sono stati equipaggiati con questo motore sono, per quanto riguarda il marchio Volkswagen: Maggiolino, Sharan, Touran, Golf VI (2008-2012), Passat VII (2010-2014) e Tiguan (2007-2015). Seat invece equipaggiava con l’EA 189 Leon, Altea e Alhambra, mentre Skoda lo montava su Yeti, Octavia e Superb. Coinvolta però anche Audi con i modelli A3, A4, A5, A6, TT, Q3 e Q5.

Infine si  ricorda che, tutti coloro che sono in possesso di un’auto del Gruppo Volkswagen equipaggiata con il 2.0 TDI EA 189 “Euro5”, verranno al più presto contattati dalla concessionaria di riferimento per un’opera di richiamo. A quel punto la centralina “truccata” verrà aggiornata e ripulita dal software incriminato. Naturalmente i clienti non dovranno sostenere alcuna spesa per la sistemazione dell’autovettura, che sarà totalmente a carico della casa madre. Si raccomanda di evitare di firmare liberatorie in favore della società, che potrebbero precludere eventuali richieste ulteriori, soprattutto di risarcimento dei danni.

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