rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cucina

Tanta Parma nella guida Espresso "I migliori ristoranti d'Italia 2017"

Da l'Inkiostro ad Antichi sapori...

Nella guida Espresso "I ristoranti d'Italia 2017" c'è anche un po' di Parma: Vi diciamo subito che la valutazione della guida diretta da Enzo Vizzari è cambiata. Dopo 38 edizioni non ci sono più i ventesimi ma i cappelli, "perché la classifica che esce è simile a quella dell'anno scorso, soprattutto nella parte più alta, ma riteniamo sia più equilibrata, più giusta e rispondente alle scelte di un lettore maggiorenne che cerca e accetta i suggerimenti ma sa òoi valutare sul campo le sfumature e i dettagli secondo gusti ed esperienza", dice Vizzari.  Quindi si va da un minimo di un capello a un massimo di cinque, "il meglio in assoluto". L'Inkiostro, in via San Leonardo a Parma, ha due cappelli ad esempio. 

Ecco il giudizio: “Nuovo corso  all’insegna di Terry Giacomello per lo scenografico e moderno ristorante dependance dell’hotel Link 124 che gli sta di fronte, e asticella posizionata bene in alto. Gli eterei gnocchi liquidi di piselli con crema di patate e olio di prosciutto rancido (il grasso di prosciutto vicino alla cotenna viene fatto sciogliere lentamente in olio di semi) e dell’eccellente spirale d’uovo cotto a freddo (lasciato in realtà a riposare in freezer) con contrasti acidi e piccanti”. Degustazione a 120 euro. Alla carta intorno agli 80 euro.

Parizzi, la Stella d’oro a Soragna e l’Antica corte Pallavicina a Polesine Parmense hanno solo un cappello che significa 'buona cucina'.

Parizzi secondo la guida, “presenta una cucina interessante nell’alternanza fra suggestioni universali come il consommé di astice con verdure e crema speziata, e alcuni allacci col territorio (per esempio il risotto con cotechino e rapa rossa, sgrassato da una lieve aria di rafano)".

La Stella d'Oro a Soragna è così descritta: “Eleganza negli arredi, senza sfarzo, in questo locale (con camere) dove l’accoglienza è su registri alti. Qui opera un cuoco dalla mano ferma e dal profondo rispetto delle materie e dei prodotti, dai salumi, sempre ottimi, alle carni, dal pane al pesce. Spesa: dai 45 ai 75 euro.

L'Antica corte Pallavicina di Massimo Spigaroli, invece è stata giudicata così: "E' qualcosa di metaforico nel grande quadro che fissa i clienti nella luminosa sala da pranzo, aperto sulla corte del maniero, ora Relais, e sull’argine del Po: di qua il ritratto della cucina della Bassa, dall’altra parte del ristorante la modernità della cucina vera e propria”. Spesa: 90 euro.

Presenti anche:

Ai due platani in via Budellungo, con piatti “dall’intelligente costruzione e dalle meditate consistenze, come gli spaghetti alla acciughe del Cantabrico con puntarelle o il petto di faraona all’arancia con mostarda, di buona fattura e sapidità”. Spesa: 40 euro.

Al Tramezzo: “Nel nome rimane l’originaria destinazione gastronomica di questo locale, che oggi spazia tra carne e pesce”.  prezzi oscillano tra i 40 e i 90 euro.

Antichi Sapori di Davide Censi, con una “rigorosa e intelligente riproposizione dei classici parmigiani”. 30 euro.

Cocchi in via Gramsci: “Una sicurezza per la qualità costante della cucina e la cortesia dell’accoglienza in un locale elegante, che mantiene la calda atmosfera della trattoria delle origini”.  Spesa: 55 euro.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tanta Parma nella guida Espresso "I migliori ristoranti d'Italia 2017"

ParmaToday è in caricamento