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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

L'étoile russa splende al Teatro Regio

Anteprima di "Amore", lo spettacolo creato per la grande ballerina russa Svetlana Zakharova

In scena al Teatro Regio il nuovo spettacolo "Amore" di Svetlana Zakharova, la grande étoile del corpo di ballo del Teatro Bol’šoj di Mosca e del Teatro della Scala di Milano.

La formidabile ballerina classica che ha danzato in tutti i più grandi teatri mondiali, è profondamente amata dal pubblico e riconosciuta probabilmente come la miglior ballerina di danza classica contemporanea.

Dal 1999  è “guest artist” presso le più prestigiose compagnie di balletto del mondo, tra queste: New York City Ballet, Bayerisches Staatsballett, Teatro dell’Opera di Roma, Opéra di Parigi, Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo, Teatro San Carlo di Napoli, American Ballet Theatre, Hamburg Ballet, Teatro alla Scala.

Da prima ballerina al Teatro Mariinskyij di San Pietroburgo nel 2003 entra a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca dove arricchisce il suo repertorio interpretando i ruoli principali nei balletti: Giselle, Don Chiscotte, Carmen Suite, La Bayadère, Serenade e tanti altri...

Dal 2007 ricopre il ruolo di prima ballerina anche per il Teatro della Scala di Milano e già nel 2009 il coreografo Francesco Ventriglia creò per lei il balletto Zakharova Super Game.

Con il suo nuovo spettacolo la Zakharova ha voluto "sperimentare" nuove forme di balletto con vari coreografi che hanno cucito sul suo corpo, e sulla sua danza, questo nuovo spettacolo dal titolo suggestivo ed universale.

La ballerina che in passato si è affidata a coreografi emergenti come Ventriglia o Vladimir Varnava, in questo spettacolo ha scelto la guida coreografica di tre autori conosciuti a livello internazionale: Yuri Possokhov, Patrick De Bana e Marguerite Donlon.

Coreografie e musiche assai diverse quelle che compongono il trittico degli spettacoli legati dal tema conduttore dell'amore, svolto in maniera esclusiva per ognuna delle sue parti.

Svetlana si è permessa di dedicarsi a questa sfida nel culmine della sua carriera artistica, trovando nuove forme di danza e spettacolo a cui il pubblico ha risposto in maniera entusiasta. 

Il primo balletto mette in scena "Francesca da Rimini" di Yuri Possokhov su musica di Čajkovskij. La storia di Francesca è una storia romantica e drammatica dove la donna, sposata con Gianciotto Malatesta, si innamora del fratello più giovane, Paolo. Durante la lettura di Lancillotto e Ginevra i due cedono alla passione ma il marito li scopre e uccide entrambi. Dante nella Divina Commedia li immagina costretti a vivere per l'eternità nel secondo cerchio infernale dei lussuriosi lasciando pronunciare a Francesca la celebre frase: "Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona". I ballerini danzano in un'intesità di atmosfere e sensazioni che rendono ogni sua parte di una eccezionale potenza espressiva. 

Il secondo balletto Rain before it Falls di Patrick De Bana su brani di Händel, Respighi e Carlos Pino-Quintana. Concettuale e più introspettivo spettacolo con sonorità barocche e sudamericane provenienti dagli incontri pregressi tra De Bana e Svetlana Zakharova. Stacchi musicali che ricordano tintinnii, fruscii di ali che sfiorano criniere alberate alla ricerca di un rifiugio, come la pioggia prima che cada.

In fine lo spettacolo Strokes Through the Tail. Spettacolo "dal fine umorismo" scritto da una donna, Marguerite Dolon con la musica della Sinfonia n°40 di Mozart.

Lo spettacolo, divertente e dalle allegre sonorità mozartiane, lascia la possibilità ai ballerini e alle ballerine di esprimersi sul palco in un divertente e "libero" gioco.

Il successo dello spettacolo è stato dimostrato dalla lunga fila di applausi che il pubblico ha voluto offrire alla grande étoile Svetlana Zakharova e al cast d'eccezione che l'ha accompagnata sul palco, composto da: Mikhail Lobukhin, Denis Rodkin e Denis Savin, Primi ballerini del Corpo di Ballo del Teatro Bol’šoj, Patrick de Bana, ballerino e coreografo, e i solisti del  Corpo di Ballo del Teatro Bol’šoj.

Per saper volare non servono le ali, la danza della Zakharova lo conferma.

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