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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Inflazione, a Parma il record negativo: potere d'acquisto all'osso

La maggior parte dei capoluoghi emiliano-romagnoli si ferma nel 2010 al +1,1% e solo Parma e Rimini toccano il picco dell'1,7%; il dato medio regionale si attesta al +1,2%. A Bologna l'inflazione più contenuta

L'inflazione rialza la testa. Il tasso medio annuo dell'inflazione nel 2010 è stato dell'1,5% contro lo 0,8% del 2009. Nel solo mese di dicembre i prezzi al consumo sono saliti dell'1,9% su base annua. Secondo l'Istat che oggi ha diffuso i dati, il dato di dicembre è il più alto dal 2008 con una crescita su base mensile dello 0,4%. I settori più caldi sono risultati quelli dei trasporti, della comunicazione e del tempo libero, spettacolo e cultura con aumenti rispettivamente dell'1,4%, dello 0,6 e dello 0,5%. Sulla fiammata dell'inflazione non hanno soffiato alcoolici, servizi sanitari e salute che hanno avuto variazioni nulle e hotel e ristoranti con prezzi medi in discesa dello 0,3%. A spingere in su il dato annuo sono stati certamente i trasporti con una crescita del 4,2% mentre abitazioni,acqua,elettricità e combustibili sono saliti del 3,5% ben oltre il tasso medio.

Con riferimento ai capoluoghi di provincia dell'Emilia-Romagna, Bologna occupa l'ultimo posto della graduatoria, risultando la citta' della regione con l'inflazione piu' contenuta. La maggior parte dei capoluoghi emiliano-romagnoli si ferma nel 2010 al +1,1% e solo Parma e Rimini toccano il picco dell'1,7%; il dato medio regionale si attesta al +1,2%. A Bologna, nel corso del 2010, il capitolo che ha maggiormente contribuito al contenimento dell'inflazione e' quello delle comunicazioni (-1,2%), in analogia a quanto avvenuto a livello nazionale. Di segno negativo in citta' risultano anche i capitoli dell'alimentazione (-0,3%) e quello dei servizi ricettivi e di ristorazione (-0,5%). E' invece il settore dei trasporti, caratterizzato nel 2009 da consistenti cali, quello che registra nel 2010 la variazione media piu' elevata (+3,7%), seguito dagli altri beni e servizi (+3,2%) e dalle bevande alcoliche e tabacchi (+2,9%).

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