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Occupazione, laureati manovali o commerciali. Crisi nera per i 50enni

Un miraggio trovare un impiego "compatibile" con il proprio titolo di studio. L'emergenza lavoro vista dai parmigiani che brulicano nei Centri per l'Impiego. Senza speranza chi ha perso un lavoro ed è di mezz'età

"Ragazzo serio diplomato al liceo linguistico col massimo dei voti, laureato al Conservatorio in violoncello, si offre come baby sitter o aiuto compiti/studio. Offresi altresi per assistenza al Pc, battitura testi, lavori di pulizia, lavori di fatica, in Parma e zone limitrofe".
"Stiro a mio domicilio. Camicie consegnate appese, imbustate e abbottonate euro 2,50 l'una".
"Cerchi chi ti sappia riparare una tapparella, modificare una mensola o hai un lampadario che non ti funziona? Eccomi, sono un artigiano idraulico con esperienza nel settore, prezzi modici".

Questi solo alcuni dei tanti annunci che si trovano nelle bacheche virtuali e affissi nei centri per il lavoro. Facendo una ricerca onnicomprensiva di tutte le categorie, per la sola città di Parma sono centinaia le offerte, ma con forti sbilanciamenti in particolare su alcuni settori. Non vale forse più come anni fa il titolo di studio come garanzia per un lavoro a tempo indeterminato con adeguata retribuzione. Analizzando alcuni siti molto frequentati come ad esempio Kijiji, è la categoria commerciale ad accogliere il maggior numero di annunci, ben 148 solo per la città di Parma. Dato che non stupisce, ma aiuta a riflettere se paragonato alle 109 offerte per il settore manodopera. Solo 66 le richieste per tecnici e ingegneri, quasi lo stesso numero di richieste per attività come promoters, hostess e modelli, (54). Discorso simile anche per un altro sito particolarmente visitato, Bakeka.it, dove il settore Sales, agenti commerciali, vede ben 308 annunci, a fronte di soli 113 per impieghi legati ad architettura e ingegneria. Anche qui sempre numerose le offerte nel settore dell'edilizia, artigianato e manodopera, con 257 annunci.

Se è plausibile che in molti casi le aziende cerchino persone di alto profilo attraverso vie diverse dai siti internet, tuttavia non è probabilmente un motivo sufficientemente esauriente per inquadrare il fenomeno. A fronte di una continua crescita del numero di laureati, i posti che rischiano di rimanere vacanti diventano quelli legati a mansioni pratiche manuali e dispendiose dal punto di vista fisico, impieghi che spesso, chi ha ottenuto con sacrifici un titolo di studio come una laurea, non intende svolgere.

Basta osservare i movimenti di un pomeriggio qualunque nell'ufficio di Informagiovani. Tanti i ragazzi, tra chi sfoglia le offerte e chi naviga su internet, ma ci sono anche persone di mezza età alla ricerca di occupazione. Chiaccherando con alcuni di loro emerge una sorta di spaesamento, successivo spesso alla perdita di lavori decennali, "Chi può assumermi ora, alla mia età? Devo trovare uno straccio di lavoro, sono disposto a fare qualunque cosa – afferma un signore sui cinquant'anni – , ma vogliono solo giovani perchè sanno che gli possono fare contratti da niente che tanto a loro va bene lo stesso, non possono rifiutare, ma ormai neanche gente come me può farlo".

Nonostante i dati confortanti in merito al tasso di occupazione locale rispetto ad altre zone d'Italia, rimane, tuttavia, una costante la questione del lavoro in nero, in misura più ampia di quanto probabilmente si possa credere.
Parlando con una studentessa fuori sede emerge un problema silente, lavorare in nero, realtà più estesa di quanto si pensi, visto che riguarderebbe anche alcuni insospettabili bar del centro, che impiegherebbero personale senza vincoli contrattuali con la scusante del giorno di prova nell'eventualità di un controllo. Questione di compromessi?

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