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a cena... con montecchio: cibo e post-it per riflettere su come la comunità percepisce sé stessa

Il Centro Acquisti La Terrazza ha ospitato una originale serata conviviale dedicata ai primi risultati del progetto ‘Welcome Montecchio’ avviato dai Servizi sociali territoriali. C'era anche il sindaco Paolo Colli

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

A cena con persone rappresentative delle principali articolazioni sociali e gruppi organizzati della comunità , condividendo i risultati di un lavoro sul campo degli operatori dei servizi sociali e intercalando le portate con post-it che ciascun partecipante ha attaccato sui cartelloni dedicati a 4 parole chiave. E’ stato questo il filo conduttore della serata che la direzione del Centro Acquisti ‘La Terrazza’ ha voluto dedicare a ‘Welcome Montecchio’, il progetto avviato nel 2018 dal Servizio Sociale Territoriale , diretto da Margherita Merotto, che nei giorni scorsi ha vissuto una sintesi della sua prima parte. Ed è stato proprio il sindaco di Montecchio Paolo Colli a introdurre una serata conviviale in cui, insieme alle pietanze del ristorante Red Lion2, si sono così potuti condividere i primi risultati del progetto, imperniato sulle ‘camminate di quartiere’ e finalizzato alla comprensione di quale sia oggi il ‘vissuto’ dei cittadini della propria comunità. Il padrone di casa è stato Marco Montali, direttore del Centro Acquisti La Terrazza che, con questa prima iniziativa vuole sviluppare sempre più un processo di interazione fra lo stesso Centro Acquisti e il tessuto sociale montecchiese. Alla serata ha partecipato una rappresentanza dei gruppi di persone coinvolti negli incontri e nelle camminate di quartiere, ed erano presenti delegati di quasi tutte le principali Associazioni di volontariato che operano nel sociale, sul territorio. Tornando al progetto, nel corso del 2018 gli operatori del Servizio Sociale Territoriale sono usciti dai loro uffici incontrando gruppi di persone nei loro luoghi quotidiani di vita, passando tempo con loro e chiedendo, senza analizzare settori specifici, quale fosse la propria percezione del contesto che li circonda e cosa ritenessero di dover migliorare a Montecchio. Dal lavoro del Servizio Sociale Territoriale sulle strade del paese, a contatto con la gente, oltre a un ricco vademecum di percezioni e proposte, sono emersi quattro macro argomenti sui quali gli operatori sociali territoriali hanno invitato i commensali ad aggiungere riflessioni: “Luogo”, “Esclusività", "Prendersi cura” e “Volontariato”. 4 parole chiave a cui, nel corso della cena, sono stati dedicati altrettanti cartelloni sui quali ogni partecipante è stato invitato ad attaccare post-it riportanti il proprio pensiero. Dal lavoro degli operatori sociali, dettagliato in un fascicolo, sono emersi molteplici aspetti di notevole interesse e che potranno costituire un’ottima base di lavoro futura per gli stessi operatori e più in generale per le future Amministrazioni Comunali. E’ emerso, da parte degli intervistati, come ha sottolineato anche il Sindaco Colli “l’orgoglio per i tanti punti di eccellenza e potenzialità di Montecchio Emilia” insieme alla segnalazione di esigenze di miglioramento e punti di criticità quali ad esempio l’incremento dei punti di aggregazione, soprattutto per i giovani, accessibili anche ai disabili. Secondo l’indagine gli intervistati segnalano che Montecchio non si percepisce quale luogo particolarmente attrattivo e stimolante per i più giovani ma che potrebbe diventarlo investendo su luoghi ad alta potenzialità socializzante quali il Parco Enza e l’Ex Macello comunale. A questo proposito durante la serata è stata presentata l’attività della neonata Associazione "Montecchio in scatola", che annovera già un centinaio di tesserati in soli due mesi, adulti e ragazzi che, grazie alla sinergia con il Servizio Sociale Territoriale di Montecchio, si ritrovano per giocare a giochi di società presso la Casetta gialla di via F.lli Cervi - sede dell’App, luogo di ritrovo per progetti socio educativi rivolti agli adolescenti. L’immobile, ex sede della Coop L’Olmo, completamente riqualificato, è stato messo a disposizione dal Comune. Sul tema dell’esclusività invece, dall’indagine è emerso un quadro per cui gli intervistati percepiscono un sentimento diffuso di iniziale diffidenza e autoreferenzialità, ma al contempo si riconosce ai montecchiesi anche una progressiva disponibilità all’inclusione, capace di creare una rete sociale di rapporti che rappresenta la linfa della comunità. Il "prendersi cura", invece, ha messo in evidenza come i montecchiesi sentono il bisogno di intercettare maggiormente le esigenze degli altri, magari contribuendo alla creazione di progetti comuni per i giovani e a sostegno delle famiglie. Infine sul “Volontariato" a Montecchio pullulano associazioni di varia natura, ma la percezione raccolta è che bisognerebbe lavorare su una rete che le colleghi: l’obiettivo dovrebbe essere quello di affrontare l’esclusività, implementando anche nuove modalità di intercomunicazione , magari potenziando il “Progetto Giovani Protagonisti” (progetto regionale di volontariato rivolto a ragazzi dai 14 ai 29 anni) per tutto l’anno e stimolando le sinergie tra i tanti e diversi volontari per realizzare nuove attività a favore del paese. Il sindaco Paolo Colli ha poi chiuso la serata sottolineando: “Montecchio è un paese unico: è una realtà di oltre 10 mila persone con elementi eccellenza e ricchezza che pochissimi possono vantare: un modernissimo Ospedale, la Casa della Salute più grande della Provincia, scuole di ogni ordine e grado da 0 a 18 anni, servizi di qualità per gli anziani e tante dimensioni di opportunità per la collettività. La percezione che la ricerca ‘Welcome Montecchio’ ci riporta indica con chiarezza una direzione per una crescita ulteriore: progettare nuove occasioni di socialità e collaborazioni partendo dalle esigenze delle persone. Sviluppando ancora di più la dimensione di Comunità, lavorando in un’ottica di insieme e in modo trasversale sui progetti si creeranno infatti le condizioni per un ulteriore incremento della qualità della vita e della percezione positiva che gli abitanti hanno del contesto sociale in cui vivono”.

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