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il 4 giugno a colorno è stata ricordata filomena cataldi

Nel giorno del suo compleanno, Amo Colorno, la ricorda e ricorda tutte le vittime di femminicidio.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

Giorno 4 giugno alle ore 18:30 si è svolto un incontro dal titolo “Ricordando Filomena Cataldi”, la donna a cui con crudeltà è stata strappata ingiustamente la vita lo scorso 22 agosto nella sua casa di San Polo di Torrile, per mano di un vicino di casa di origini cinesi; tale Guelin Fang, che giorno 11 giugno sarà sottoposto al processo definitivo, dopo il quale di certo sarà assolto per incapacità d’intendere e volere. Ad oggi l’assassino di una ragazza buona, generosa, gentile e dal fisico esile, che nulla ha potuto sotto le grinfie di un mostro brutale, riconosciuto dagli stessi giudici, di alta pericolosità sociale, è rinchiuso nella Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Mezzani, e così dovrebbe essere anche dopo l’11 giugno, a patto che dopo pochi anni non venga rimesso in libertà, a seguito del fomentato “reinserimento in società”. Filomena avrebbe compiuto 45 anni e il gruppo Amo Colorno ha scelto proprio nella giornata del suo compleanno, di dedicare una preghiera proprio a lei, e a tutte le donne che hanno e stanno subendo vessazioni e violenze fisiche e psicologiche, fino nei casi peggiori a perdere la vita. Per ribadire il “NO” alla violenza sulle donne, un corposo numero di cittadini si è riunito attorno alla panchina rossa del parco di via Pasini di Colorno, e dopo una preghiera e qualche intervento di personalità politiche, è stata depositata un’orchidea bianca sulla panchina, simbolo di amore, bellezza e perfezione. All’evento hanno gentilmente partecipato anche Jacopo Rosa, attuale consigliere di maggioranza del comune di Colorno e del partito di Forza Italia, Simone Guernelli, consigliere di opposizione del comune di Colorno, e appartenente al movimento 5 stelle, e Domenico Muollo dell’associazione vittime riunite d’Italia (Avri), oltre alla sorella di Filomena, Rosangela Cataldi, e la mamma Luisa Avigliano. Molte sono state le lacrime versate e tanta l’emozione, ma si è trovata anche la forza di ribadire con determinazione la necessità di eliminare la possibilità di sconti di pena per gli assassini e per chi commette violenza fisica e psicologica su una donna; di dire “no” a percorsi alternativi o alla Rems, ma “si” a detenzione in carcere per chi commette violenza sulle donne, indipendentemente dalla capacità d’intere e volere; della necessità di istituire un fondo governativo per le famiglie delle vittime così come per il patrocinio gratuito a spese dello stato. Domenico Muollo (Avri) dopo aver garantito il suo impegno di mediazione con la politica di governo, ha invitato sempre a denunciare senza paura e dello stesso avviso è stato Simone Guernelli (m5s) che ha giustamente sottolineato la necessità di intervenire sempre tempestivamente prima che si arrivi a certi terribili epiloghi. Jacopo Rosa (Forza Italia) avrebbe preferito non dover partecipare ad un incontro di questo tipo. Avrebbe di gran lunga preferito, così come spiega ai presenti, essere a festeggiare il compleanno di una Filomena sorridente e gioiosa, stretta ai suoi cari, con un bicchere in mano e qualche fetta di salame. Con allegria e musica. Non avrebbe mai voluto assistere a una vicenda così straziante e dolorosa. Tutto questo, per Nicola Scillitani, presidente del gruppo Amo Colorno, non è stato possibile per colpa di un mostro che non merita per nessun motivo l’assoluzione e nemmeno di essere detenuto in una Rems. Filomena è ancora presente nei cuori di un’intera comunità che la conosceva e la amava e che ogni giorno si stringe attorno alla sua famiglia, martoriata dal dolore. Filomena merita giustizia. Che il ricordo di quello che le è successo, sia da monito, illuminando menti e cuori di coloro che avrebbero dovuto fare di più per proteggerla e non l’hanno fatto e di coloro che giorno 11 giugno dovranno dare definitivo giudizio verso il suo carnefice.

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