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strutture rems al posto degli opg

Secondo AMO COLORNO, il sistema REMS è fallimentare.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

A seguito della chiusura degli OPG avvenuta nel 2014, le REMS (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) sono diventate l’unico luogo di detenzione per tutti gli autori di reato con problemi psichici. Queste strutture ad oggi ospitano un massimo di 20 persone, di solito socialmente pericolose, e hanno lo scopo di cercare di “curarli” e di reinserirli nella società. Un extrema ratio per chi è stato giudicato in via definitiva, spesso assolto con incapacità d’intendere e volere, ma impossibile da tenere libero proprio a causa della sua pericolosità sociale. Obbiettivo delle REMS, diversamente dagli OPG, è anche quello di limitare l’uso di mezzi fisici e chimici al fine di non impedire i movimenti di un paziente. E’ inoltre chiaro (visto il fine di cura e reinserimento sociale) che le REMS auspicano ad essere soltanto delle residenze temporanee, con ricoveri limitati nel tempo. Ciò ovviamente contrasta decisamente con l’esecuzione di pena all’ergastolo, a meno che il fine ultimo sia ben diverso dallo scontare la pena per intero. Esistono Rems, come quella presente a Castiglione dello Stiviere, isolate nel verde, ricche di prati, panchine e pure di piscine, dove si rischia che una pena magari per omicidio, si trasformi in qualcosa di meno di una vacanza. Il gruppo AMO - COLORNO si è posto delle domande. Ma funziona davvero il sistema Rems?... Dichiarazioni passate della SIP (Società Italiana di Psichiatria) affermavano che a tutti devono essere garantiti nel luogo dove sono ristretti, gli accertamenti e gli eventuali trattamenti sanitari, allo stesso modo come le norme hanno delegato il sistema sanitario nazionale all’assistenza dei detenuti per qualunque problema di salute inclusi i problemi di natura mentale. In sintesi le Rems non dovrebbero funzionare come funzionano oggi, perchè le cure possono essere garantite ugualmente in strutture carcerarie, e magari in ale dedicate del penitenziario. Le REMS sono strutture sanitarie il quale unico scopo dovrebbe essere esclusivamente quello di natura terapeutica e riabilitativa. Altro aspetto importante è quello della sicurezza nelle strutture. Non esistono norme specifiche atte ad imporre un determinato standard di sicurezza nelle REMS e questo si ripercute sui territori in cui sono locate. Ne è esempio eloquente quello della REMS di Mezzani che negli ultimi tre anni ha visto l’evasione di oltre cinque soggetti, molti dei quali di conclamata enorme pericolosità sociale. Una polveriera pronta ad esplodere da un momento all’altro che non è in grado di tenere in detenzione i suoi ospiti. Ed infine va considerato il problema della sicurezza per il personale in servizio nelle REMS. Le normative di istituzione delle strutture sono alquanto carenti in merito e l’unico cenno che si fa al personale è di carattere formativo, facendo riferimento ad una necessità di preparazione inculcata tra aziende sanitarie e ministero di grazia e giustizia, senza però specificarne la tipologia effettivamente richiesta. Spesso le Rems scelgono di inserire nei loro organici personale a breve termine ed in totale assenza di personale di sicurezza. Operatori che sovente sono vittime di aggressioni fisiche o addirittura tentativi di violenza sessuale. La legge n. 103 della riforma Orlando consentendo l’invio alle REMS di soggetti giudicati incapaci di mente, anche dopo il reato, crea un problema di sovraffollamento delle REMS, costringendo all’apertura di molte altre. Una situazione inconcepibile che rischia di paralizzare gran parte del sistema della giustizia. Non è nuova la questione del sovraffollamento carcerario, e di soggetti detenuti in stato al limite del rispetto dell’art. 3 della Convenzione Europea. Bisognerebbe quindi davvero pensare all’allargamento degli istituti penitenziari e all’esecuzione della pena nei paesi d’origine per soggetti di origine straniera, riducendo quindi l’eccessiva capienza attuale. Sperperare risorse sulle REMS non ha davvero senso. Alla luce di quanto detto, a nostro avviso, le REMS sono da considerare un sistema fallimentare, e l’unica alternativa possibile agli OPG è la detenzione in aree specifiche dei penitenziari. Il gruppo AMO - COLORNO

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