Sulla blasfemia ai diari di bordo
Sabato 30 Aprile alle ore 18.00 Ivano Porpora presenta il Libro edito da Armillaria '' Sulla Blasfemia'' di Riccardo di San Vittore. Libro curato e tradotto da Manlio Della Serra e contenente un Dispetto di Ivano Porpora.
Nella serata Ivano Porpora sarà coadiuvato da Jacopo Masini.
La parola che vivifica e sublima può anche irreparabilmente offendere. Di fronte a certe offese non c'è scampo, come ben sanno i farisei che accusarono Gesù di possessione per aver agito superando le leggi di natura. L'autore del De spiritu blasphemie risponde così alle richieste incalzanti di un allievo curioso di approfondire l'imperdonabilità dell'accusa rivolta contro lo Spirito. Quale ragione per la gravità di una simile colpa? Qui si mischiano antiche questioni, come la prescienza, la potenza divina e la predeterminazione. Senza incontrare una via risolutiva per il problema proposto, ne scaturiscono riflessioni disorientanti e di acutezza tagliente, capaci di evidenziare una lettura moderata di sicura provenienza agostiniana.
Riccardo di San Vittore (m. 1173) è ritenuto da alcuni storici il miglior biblista del XII secolo. Divenuto canonico regolare presso l'abbazia parigina voluta da Gugliemo di Champeaux, fu un influente teologo e autore di opere esegetiche e spirituali.
Manlio Della Serra ha conseguito un PhD in Filosofia medievale all'Università di Roma Tor Vergata, con attività di ricerca presso la Eberhard Karls Universität di Tübingen, collaborando con la cattedra di Storia della Chiesa della Facoltà Teologica.
Se qualcuno bestemmia afflitto dal tormento, o ingannato dall'ignoranza, come negare che costui resti più scusabile che se bestemmiasse guidato unicamente dalla cattiveria? La malvagità, e quindi la blasfemia, è il peggiore di tutti i peccati. Quando qualcuno si compiace nel vituperare Dio e se ne gloria, è così scellerato che la cattiveria cresce a dismisura. Che cos'è la blasfemia se non una forma di vituperio verso Dio? A questo arriva colui che è afflitto dalla malattia e che desidera molto. Cos'altro sarebbe la bestemmia contro lo Spirito se non il sentimento e il desiderio di vituperare il divino?
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Incipit Dispetto: Bruciavamo formiche. Portavo in cortile glicerina e assi di truciolare, appena finiti i compiti, Remo la lente; Ezechiele aveva questa sua mania tutta complessa di orientarla per convogliare i raggi direttamente sulle formiche invischiate nella colla - uh, sì, c'era la colla! -, e vedere poi il nero del loro corpo diventare solo colorante. Si infervorava, Ezechiele, in quei momenti, leccandosi il moccio che gli colava dal naso mentre teneva la mano più ferma che poteva sul fumino a salire: sotto gli occhiali gli vedevi uno sguardo che era una formica anch'esso, e tremava di un orgasmo che non potevi dire.
Ivano Porpora è nato nel 1976 a Viadana (MN) dove lavora e vive. Ha pubblicato il romanzo La conservazione metodica del dolore (Einaudi 2012), il racconto Catastrofi nell'antologia Tra una vita e l'altra (Guanda 2015), tradotto in inglese col titolo Calamities e apparso nell'omologa antologia Lost between (New Island 2015). Ora, questo. Tiene corsi di scrittura, e gestisce la newsletter di scrittura de La Nottola di Minerva.