Il malato immaginario di Molière incontra Pulcinella in un sud neorealista
In scena il 28 marzo nella rassegna di teatro contemporaneo “Serata al Parco”, la riscrittura di Teresa Ludovico del Teatro Kismet di Bari fa dialogare l’ultimo capolavoro del grande francese con le musiche di Nino Rota e lo trasferisce nell’Italia meridionale tra masserie e casali. Dopo lo spettacolo «brindisi con Molière» offerto al pubblico dal Birrificio del Ducato
L’ultimo capolavoro di Molière ambientato in un sud neorealista in cui fa irruzione Pulcinella, simbolo di quell’anima inquietante che pervade tutta l’opera dello scrittore che ha rivoluzionato il teatro europeo. Una girandola farsesca che dialoga con la musica di Nino Rota composta per il balletto «Le Molière imaginaire» di Maurice Bejart. E’ questa l’idea centrale della riscrittura del «Malato immaginario» proposta dalla regista Teresa Ludovico per il Teatro Kismet Opera, in scena nella stagione del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti il 28 marzo alle 21. Dopo lo spettacolo la compagnia e gli spettatori fanno insieme un «Brindisi con Molière» offerto dal Birrificio del Ducato.
Protagonista del testo di Molière e da allora emblema di tutti gli ipocondriaci è Argante, padre di una bella figlia, marito di una donna avida e vittima di uno sciame di dottori avvoltoi, salassatori e ciarlatani. Un personaggio che Molière cucì magistralmente su di sé, ma che riuscì ad interpretare solo per quattro recite: morì infatti venerdì 17 febbraio 1673, pochi minuti dopo la chiusura del sipario. Per Argante, spiega la regista Teresa Ludovico, «vivere è essere malati. Non gli interessa la guarigione, ma quel mistero che i medici, con la loro presenza, le loro cure, le loro formule in latino gli promettono. La malattia come bisogno di non esistere, di addormentarsi. Solo una malattia immaginaria può proteggere dalla disperazione di vivere. Argante è un solitario e il suo è un immenso soliloquio, un teatro-monologo. Forse solo Molière sarebbe potuto essere il suo interlocutore. Tra Molière e Argante c'è una relazione misteriosa e profonda, non è la malattia il loro punto di incontro ma la comune vocazione immaginaria, la loro separazione dalla realtà». La musica è l’altro cardine dello spettacolo. «Negli spettacoli di Molière – continua la Ludovico – la musica era fondamentale. Storica la collaborazione con Lulli, compositore italiano di corte, e storica la rottura del loro rapporto in occasione della messa in scena de Il malato immaginario. Avendo Nino Rota composto «Le Molière imaginaire» si è "immaginato" che i due artisti si incontrano e dialogano; tre secoli li separano ma l'arte non conosce tempo e spazio. Un Molière anche per raccontare l'artista Molière, la vita di chi professa la fede del teatro. Alla quarta replica de Il malato immaginario, Molière, nella parte di Argante, volse gli occhi al cielo, perse la parola e rimase soffocato dalla grande quantità di sangue che gli usciva dalla bocca. Agli attori era negata la sepoltura in terra consacrata, a meno che non avessero rinnegato la propria professione. Fu necessario l'intervento del Re Sole perché potesse essere inumato, di notte, in un cimitero».
«Il malato immaginario ovvero Le Molière imaginaire» diretto, adattato e riscritto da Teresa Ludovico, è interpretato da Augusto Masiello, Marco Manchisi, Ilaria Cangialosi, Serena Brindisi/Cristina Mileti, Paolo Summaria, Michele Cipriani e Daniele Lasorsa, musiche di Nino Rota
Intero € 13, Ridotto € 11 (under 25, over 60, studenti universitari, abbonati Cinema Edison, soci Uisp), Ridotto € 6 studenti scuole secondarie. I biglietti si acquistano presso la Biglietteria del Teatro delle Briciole, Parco Ducale, 1, Parma, e presso La Feltrinelli di Strada Farini, Parma.
Biglietteria on line sul sito www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole.
Informazioni Tel 0521 989430, www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole.