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tre: barbone, mancini, sandrini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

L'associazione U.C.A.I Sezione di Parma è lieta di presentare la collettiva: 3 Barbone Mancini Sandrini olio, acrilico, ceramica INAUGURAZIONE SABATO 14 APRILE 2018 alle ore 17 presso GALLERIA S.ANDREA via Cavestro 6, Parma Dal 14 al 26 aprile 2018 orari: da martedì a sabato 10-12 e 16-19; domenica 16-19; lunedì chiuso Ingresso libero Un intreccio espositivo di pittura e ceramica, declinate in varianti espressive e tecniche, apre sabato 14 aprile alla Galleria S.Andrea di Parma. I protagonisti sono tre parmigiani, soci dell' associazione U.C.A.I., provenienti già da diverse esperienze espositive e da un percorso di ricerca artistica individuale. Gaetano Barbone, come scrive Dr. Ing. Arch. Federica Ottoni, "Se gli chiedete quando ha cominciato a dipingere, lui risponde con lo sguardo in po' sornione di chi nasconde un segreto. Forse perchè i suoi sono quadri strani. Di terra essenziale e di acrilici trionfanti. O forse semplicemente perchè non ricorda quando esattamente ha cominciato. Meglio, Non ricorda di un tempo in cui l'arte non abbia fatto parte della sua originalissima vita...ogni volta che dipinge, scolpisce, scava strani materiali fino a farli diventare qualcos'altro, di evocativo e ironicamente misterioso, riesce sempre a inventare qualcosa di nuovo. Perchè dietro a quel sorriso ironico c'è la curiosità di chi vive l'arte come continua scoperta." Paolo Mancini, nonostante la sua intensa attività professionale di architetto e di ricerca universitaria, non ha smesso di seguire la grafica e l'incisione ma sarà soltanto dal 2001 che riprenderà veramente a disegnare. Da allora, passando le estati nella casa di campagna presso il comune di Neviano degli Arduini in provincia di Parma, circondato dal paesaggio collinare riesce a liberarsi da tutta quella “architettura” che ingombra la sua mente e riempie la sua vita quotidiana. Lentamente si avvicina al colore, prima acquerellato, per poi dedicarsi quasi esclusivamente a tele su olio di medie e grandi dimensioni. Sembrano paesaggi naturalistici e incontaminati quelli che riempiono le sue tele ma in realtà segni come per esempio un campo arato, un filo della luce nascosto tra le fronde di un albero o la drastica cesura di una macchia boschiva, nascondo l’intervento dell’uomo. Il senso e la necessità del colore, trova in Marco Sandrini un attento, perspicace e sapiente dosatore di note. Egli affronta con disinvoltura vari temi: dal paesaggio ai fiori, dalla natura morta alla figura. Eleganza e finezza descrittiva unite a sapienti evoluzioni cromatiche danno alle sue opere un tocco di atmosfera suggestiva e romantica.

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