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welfare, lavoro e territorio. le amministrazioni devono aiutare a trovare lavoro.

Come alleggerire i bilanci comunali per offrire una maggior qualità della vita ai cittadini.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

Sempre maggiori cittadini si rivolgono alle amministrazioni comunali per chiedere aiuto economico e lavoro, e sempre di più sono coloro che sono costretti a rivolgersi ad enti caritatevoli. Una situazione complicata anche a causa della crisi economica che il nostro paese sembra stia affrontando da sempre e che ha duramente colpito le casse comunali, costringendo le amministrazioni locali a tirare la cinghia sulla qualità dei servizi e nel peggiore dei casi costringendole ad elargire multe (ovviamente lecite), per rimpinguare le casse comunali. Tutto questo, gravato anche dell’aumento demografico, spesso costituito da stranieri senza lavoro che necessitano di assistenza economica e sanitaria, porta un ulteriore ridimensionamento e una maggiore redistribuzione dei fondi destinati al welfare. Oltre a quest’annoso problema è necessario annoverare la situazione di tanti giovani che essendo disoccupati o percependo stipendi piuttosto bassi, non riescono a sganciarsi dalla casa natale e a costituire quindi un nuovo nucleo familiare, che costituirebbe nuovi introiti da utilizzare anche per l’aiuto sociale. A tutto questo si aggiunge poi, la difficoltà del commercio locale nel portare avanti l’attività, a causa di tassazioni al limite del proibitivo e alla sempre minor affluenza di clientela. La buona salute di un bilancio comunale è essenziale per garantire ai cittadini qualità e quantità dei servizi, nonché per garantire il giusto aiuto sociale ai più bisognosi, e oggi poter garantire che tutto sia in equilibrio, è sempre più difficile. Un metodo utile sarebbe di certo quello di realizzare accordi con aziende locali, al fine di fornire personale di lavoro residente e competente, in grado così di possedere un reddito atto a creare un nucleo familiare garantendo quindi un aumento del gettito fiscale. Tale sistema potrebbe addirittura sostituire la funzione quasi sempre blanda dei centri per l’impiego, che ad oggi non riescono a collocare nel mondo lavorativo la maggior parte degli iscritti. Impiegando personale locale in aziende del territorio, ci sarebbe una minor richiesta di sussidi che graverebbe meno sul fondo welfare, ed allo stesso tempo meno disoccupazione. Oltre a ciò ogni comune dovrebbe impegnarsi alla creazione di lavoro, sfruttando i propri punti di forza, come turismo, agricoltura, manifattura, tessile, industriale etc... In sintesi bisogna creare lavoro territoriale per i cittadini del territorio. Solo lavorando come una vera comunità si riuscirà a riportare tutto in equilibrio. Ogni realtà territoriale deve focalizzare la propria attenzione alle proprie necessità. Ogni amministrazione locale deve impegnarsi nella ricerca del lavoro ai propri cittadini. La convenienza è di tutti. Nicola Scillitani Presidente del gruppo Amo - Colorno

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