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Bedonia: sull'Appennino la spesa è naturalmente social

Al bando l’alienazione da shopping artificiale grazie agli esercizi del centro storico di Bedonia, riuniti in un Centro Commerciale Naturale

L’interazione con altri esseri umani è considerata ormai un inutile orpello e lo si vede chiaramente dall’evoluzione del nostro modo di fare la spesa. Tra shopping on line e corse tra scansie infinite di anonimi ipermercati dove si utilizza la cassa automatica stiamo perdendo uno dei piaceri della vita: la socialità. Fino a pochi anni fa nelle città tutto accadeva durante i mercati, le fiere agricole, le compere quotidiane. Nei brulicanti centri storici si faceva la Storia. Oggi gli esercizi di vicinato cadono come birilli, soccombendo alla rivalità dei grandi centri commerciali di periferia, portando con sé nell’oblio tradizioni e identità di comunità intere. Per arginare questa evidente crisi è nato, nel 2010, il Centro Commerciale Naturale di Bedonia (PR), che riunisce, al proprio interno, 45 attività presenti in città, tra erboristerie, alimentari, enoteche, negozi di abbigliamento e così via.Costituito prendendo spunto da un modello molto diffuso in Francia, il centro commerciale naturale di Bedonia lavora quotidianamente attraverso gli esercizi aderenti per attivare collaborazioni che facciano scaturire l’interessare del consumatore con promozioni, strumenti di fidelizzazione, iniziative che animino il centro storico. L’obiettivo è chiaro: attirare i cittadini e nel contempo distoglierli dal “canto delle sirene” degli enormi centri commerciali; pieni di merci, ma vuoti d’animo. Tra gli eventi del Centro Commerciale Naturale, resi possibile dal contributo dell’Amministrazione Comunale di Bedonia: XTARO – Un talent show di grande successo che prevede la sfida tra numerosi cantanti amatoriali della provincia e non solo – i MERCATINI DI AGOSTO - ogni venerdì sera del mese di agosto, da 4 anni, in pieno centro, un'esposizione caratteristica di piccoli stand di hobbisti e collezionisti provenienti dalle province limitrofe –

Il FESTIVAL DEL TARTUFO DELLA VALCENO/VALTARO – evento che nasce dalla trasformazione dello storico AUTUNNANDO DI VALLE IN VALLE in un’iniziativa per la promozione di un prodotto della terra locale che ha potenziale incredibile sia per qualità che per quantità raccolta - CIOCCOLATARO – festa classica che è stata antesignana del successo della varie fiere sul cioccolato. «Ci rendiamo conto – ha spiegato Marco Mariani, il vice presidente del Centro Commerciale Naturale di Bedonia – che gli sforzi che quotidianamente facciamo sono ancora pochi, e non sempre riusciamo ad andare completamente incontro ai consumatori e ai visitatori con orari di apertura, prezzi e profondità dell’offerta. Nel momento in cui veniamo paragonati alle grandi strutture organizzate, siamo ancora oggettivamente indietro, ma stiamo cercando, con grande fatica e sforzo di ricucire la distanza, consapevoli della virtù di appartenere alla storia del paese e di scriverne ogni giorno una pagina insieme a tutti i nostri clienti. E, in questo, siamo molto bravi». Un Centro Commerciale Naturale non solo rappresenta un’opportunità in più che il paese guadagna ma per accedere a tutti i tipi di contributi statali o locali quindi, ma anche una rivalutazione dell’elemento umano, ridando dignità al rituale della spesa in paese e riportando in auge l’idea che, spesso, “un saluto fa la  differenza”. «Credo che aver osato cinque anni fa verso una nuova forma di aggregazione con una spinta propulsiva forte dell’amministrazione sia stato importante- ha commentato Gianpaolo Serpagli, assessore alle attività produttive del Comune di Bedonia- All’inizio è stato molto faticoso: diffidenza, paura del nuovo, poco capacità di aggregazione. Poi piano piano sempre più esercenti hanno creduto nel nostro progetto. Ora, credo, siamo sulla strada giusta e si comincia a invertire una rotta sempre slow, a bassa velocità, ma questo ci fa dire oggi che rispetto ai dati che arrivano dai centri storici delle città sempre più invivibili e con sempre meno negozi noi stiamo tenendo nonostante la crisi e nonostante siamo ancora giovani. Nei prossimi anni questa inversione porterà anche una migrazione necessaria dai grandi centri a noi piccoli paesi a 50 minuti dal capoluogo provinciale».
 

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