rotate-mobile
Green Felino

Citterio, nuovo allarme di Rete Ambiente Parma: "E' tutto regolare?"

L'impianto costruito circa un anno fa da Citterio per la combustione degli scarti animali è ancora nel mirino di Rete Ambiente Parma. L'ipotesi dell'associazione è che il trattamento per bruciare il grasso avvenga in maniera chimica, molto inquinante e, in tal caso, non autorizzato dagli Enti.

ReteAmbienteParma, la cui voce è quella di Giuliano Serioli, articola l'ipotesi che l'impianto di combustione dei grassi animali di Citterio a Poggio Sant'Ilario non sia conforme alle autorizzazioni rilasciate. L'idea è che la combustione dei grassi sia un processo di trattamento chimico, molto inquinante. Tant'è che Serioli conferma come "gli Enti preposti stanno interrogando nelle sedi opportune l'amministrazione Citterio proprio per i processi combustivi utilizzati dall'azienda". Un'altra spina nel fianco per Citterio che, ad oggi, vanta problematiche rese pubbliche da Rete Ambiente sin dalla nascita dell'impianto a Poggio Sant'Ilario. Dagli scarichi di soda nel Rio limitrofo alla rottura del motore (causato da un malfunzionamento dovuto ai sali contenuti nei residui animali trattati) fino all'allarme di oggi. Ovviamente siamo a disposizione per la pubblicazione delle eventuali prese di posizione di Citterio e degli Enti preposti. 

In questo quadro l'amministrazione comunale di Felino ha reso noto di recente la volontà di proseguire nella scelta di costruire un altro impianto -pubblico- di combustione per la trasformazione degli scarti di origine animale nell'area di Pilastro denominata Apea (qui un articolo di approfondimento). 

RETE AMBIENTE: "CITTERIO 2.0, LA CHIMICA PER BRUCIARE IL GRASSO" - "Lo stabilimento Citterio di Poggio Sant'Ilario -si legge in una nota di Rete Ambiente Parma- ha cercato negli scorsi anni di alimentare un cogeneratore con il grasso di scarto dei prosciutti. Con il risultato di distruggere il motore, tenuto poi fermo diversi mesi prima di decidere di farne costruire uno nuovo da una ditta specializzata.  L'ipotesi è che di fronte al rischio di ulteriori danni al nuovo motore in preparazione, Citterio abbia preso la strada del trattamento chimico fisico del grasso prima della sua combustione, azione che l'autorizzazione della Provincia non prevede in alcun modo. Del resto anche l'esperienza precedente prevedeva un trattamento del grasso. L'azienda che se ne occupava era Alfalaval, ora fallita, che eseguiva un trattamento meccanico di purificazione del grasso. Pare che i nuovi tecnici si siano meravigliati di questo trattamento, che prevedeva tensioattivi e soda caustica, perché non risolveva il problema dell'eliminazione del fosforo dalle catene di fosfolipidi contenute nel grasso. La soluzione adottata oggi è l'uso di acido solforico per far precipitare il fosforo. Nella raffinazione dei grassi, per poterli bruciare senza problemi, devono essere eliminate le sostanze diverse dai trigliceridi, quali proteine e fosfolipidi. Per far questo è necessario procedere per via chimica alla scissione del legame che tiene unito il fosforo agli acidi grassi che compongono le molecole dei fosfolipidi.E far così precipitare il fosforo assieme all'acqua di processo. L'utilizzo dell'acido solforico è suggerito per la sua grande reattività nei confronti dei composti azotati e per il suo basso costo. Questo trattamento conferisce un odore sgradevole caratteristico, che la combustione accresce ulteriormente. E' ovviamente maggiore il rischio per l'ambiente e per la salute delle persone, dovuto a contaminazione da solfati e fosfati del grasso trattato. In fase di combustione si ha la formazione di anidridi solforose e solforiche che si immettono in atmosfera. Oltre a polveri sottili e ossidi di azoto possiamo supporre anche composti solforici e piogge acide. A margine della seduta del consiglio comunale straordinario di Felino su Citterio, parlando con dirigenti di Provincia, si scommetteva su quanto sarebbe durato il motore rifatto del cogeneratore.

Da 5 mesi il cogeneratore è in attività e la giunta comunale di Felino, paladina della speculazione di Citterio, ha sbeffeggiato e deriso le rimostranze dell'opposizione, ritenendosi certa del corretto funzionamento: tutto gira a dovere e le emissioni sono cosa ridicola, a sentir loro. Rimangono ampi spazi di dubbio. Chiediamo all'autorità Provinciale di accertare in loco il tipo di trattamento chimico in atto. Chiediamo la convocazione di una nuova conferenza dei servizi che verifichi l'autorizzazione al cogeneratore Citterio. Il trattamento chimico del grasso è espressamente vietato nell'autorizzazione attuale, che prevede solo la sua centrifugazione e degommazione. Come mai allora si finge che tutto sia regolare?"  Giuliano Serioli RETEAMBIENTEPARMA

RETTIFICA - L'azienda fa sapere tramite i propri legali che si tratta di un cogeneratore e non di un inceneritore 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Citterio, nuovo allarme di Rete Ambiente Parma: "E' tutto regolare?"

ParmaToday è in caricamento