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Bocca d’Enza, progetto già esecutivo da sei milioni per migliorare la sicurezza idraulica della Bassa Est

Nel pomeriggio il Consorzio di Bonifica Parmense, sindaci, amministratori locali e portatori di interesse hanno preso parte alla presentazione del progetto per la difesa idraulica dalle alluvioni. L’intervento condiviso da tutti gli Enti rientra tra le priorità della regione Emilia Romagna

L’obiettivo comune e condiviso arriva questa volta insieme alla necessità incombente e alla richiesta concreta di un progetto mirato ed imponente - già strutturato nelle sue diverse fasi di ideazione - che possa diventare realtà in tempi utili. A gran voce, dalla Bassa Est, comprensorio fragile e a rischio alluvionale ad ogni allerta meteo, giunge chiara la richiesta di una maggior sicurezza idraulica che in questo territorio significa potenziare e adeguare l’impianto di Bocca d’Enza ai repentini cambiamenti climatici e alle abbondanti quantità di acqua che spesso sopraggiungono dai corsi d’acqua in tempi assai ridotti rispetto al passato.

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Questo pomeriggio, nell’infrastruttura idrovora del Consorzio di Bonifica Parmense – che si trova in un punto nevralgico tra il Po e l’Enza nel comune di Mezzani e che ha pesantissime e dirette influenze e ripercussioni sui comuni di Sorbolo Colorno, Torrile e sulla area est di Parma – (per circa 4000ettari di terreno sotteso ) – i vertici della Bonifica, presidente Spinazzi e direttore Berselli, il sindaco di Mezzani Azzali e il sindaco di Sorbolo Cesari, con diversi amministratori e rappresentanti dei Consorzi privati - si sono riuniti per rendere pubblico il progetto del Consorzio di Bonifica per il definitivo ammodernamento di Bocca d’Enza. Il progetto, che ha già superato correttamente tutto l’iter procedurale approdando con ulteriore esito positivo alla Conferenza dei Servizi, è stato consegnato in Regione dal direttore Meuccio Berselli che ha coordinato, insieme all’Ing. Mario Cocchi, l’intervento nelle fasi di fattibilità urbanistica ed ambientale dell’intervento, autorizzazione paesaggistica ambientale, verifica archeologica preventiva e sicurezza del cantiere. Ora la Regione potrà indicarlo come prioritario e immediatamente cantierabile in via diretta segnalandolo all’Unità di Missione contro il dissesto idrogeologico del Governo Italiasicura. L’impianto attuale, costruito all’inizio del secolo scorso, ha immediata necessità di ampliamento per poter garantire una difesa idraulica sufficiente per scongiurare le esondazioni in caso di piena grave: in caso di precipitazioni consistenti infatti i rigurgiti di acqua dal Po impediscono all’impianto attuale di scolare le portate in modo adeguato con possibilità di conseguente allagamento delle zone circostanti che contano abitazioni, imprese, terre coltivate. La modifica, così come è stata ideata, garantirà lo smaltimento delle acque eccedenti in qualsiasi condizione di criticità. Con questo intervento inoltre vi sarebbe un sensibile miglioramento della viabilità e del paesaggio.

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