Ecosistema Urbano, Parma al 12° posto ma nel complesso l'Italia è senza sprint
La ricerca di Legambiente in collaborazione con l'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore ha indagato la vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, Parma si è classificata al 12° posto ma in generale ne esce un quadro di un paese senza voglia di migliorarsi...
Un paese stanco, immobile e con poca invettiva. Questo il quadro emerso dalla ricerca fatta da Legambiente in collaborazione con l'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore che, attraverso vari indici racchiusi in macro categorie, ha esaminato la vivibilità urbana dei capoluoghi di regione.
Le categorie valutate sono state : aria, acqua, rifiuti, mobilità ed energia al loro interno 18 indicatori con un punteggio attribuito da 0-100.
Nella ventunesima edizione del rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente le città italiane appaiono pigre sul versante ambientale. Le "performance migliori" quelle di Verbania, Trento e Belluno seguite a ruota da Bolzano, Macerata e Oristano. Denominate dalla ricerca come "le città da almeno 7 in pagella" a sottolineare comunque un trend non troppo rassicurante dei 104 capoluoghi presi in esame.
La black list purtroppo è tutta siciliana insieme ad una calabrese: Catania (100), Vibo Valentia (101), Palermo (102), Agrigento (103) e Messina (104).
Le note timidamente positive si riscontrano in tema di raccolta differenziata, energie rinnovabili (di cui si dovrebbe comunque aprire un capitolo a parte su quali siano le vere energie rinnovabili) e nelle concentrazioni di NO2, di PM10 e di ozono grazie anche a condizioni metereologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti.
Dall’altra parte - si legge nel comunicato di Legambiente- manca, invece, il coraggio e la voglia di puntare sulla mobilità nuova per uscire dalla morsa di traffico e smog e sugli eco-quartieri per rigenerare le periferie e rilanciare il patrimonio edilizio.
Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza traccia un bilancio "Per sperare che le nostre città migliorino, c’è una sola strada. Fare la scelta strategica, con i ministeri interessati coordinati da una vera cabina di regia, fare dell’innovazione urbana e del miglioramento della vita in città la vera grande opera pubblica".
Meno opere "strategiche" e a favore di pochi e più opere necessarie a favore di molti.
Aggiunge infatti il presidente "Una scelta politica che andrebbe nella direzione dell’interesse generale: si creerebbe lavoro migliorando il benessere e mettendo al sicuro le nostre città".
Parma in questa rappresentazione generale se l'è cavata bene e si aggiudica la 12° posizione con un migioramento dall'anno precedente. Il dato positivo più rilevante è quello dei giorni di superamento dell'Ozono: da 60 a 19.
Più disciplinati i parmigiani anche riguardo ai rifiuti prodotti che passano da 552 kg per abitante a 488 kg.
Nota di demerito invece per quanto riguarda i consumi idrici giornalieri da 140 litri a 153 litri.
Dati comunque che possono sembrare inverosimili.
Ma se pensiamo a quanta acqua o a quanti rifiuti consumiamo, se ci fa effetto tutto questo, allora si, dobbiamo ancora tanto migliorare.