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Alfieri: "Parma non è (più) una città per giovani"

"Pochi svaghi, scarse alternative e troppo costose per i "nostri" ragazzi"

Il candidato sindaco di Parma non ha paura Luigi Alfieri, incontrando un gruppo di genitori nella sede del comitato pettorale in via Langhirano ha affrontato il tema dei giovani e dei loro problemi. "Spesso sento lamentele sui ragazzi che ciondolano per il centro la sera: ma siamo sicuri che siano proprio sempre e solamente degli sfaccendati? Nei giorni scorsi ho fatto una considerazione: cosa si può fare a Parma con pochi soldi in tasca? Quasi niente. I locali in cui si fa musica prevedono sempre una tessera associativa, un biglietto d'ingresso, una consumazione. Il cinema? Nel fine settimana ci vogliono almeno dieci euro per entrare nei multisala. E se poi si aggiunge una pizza in compagnia, seduti ad un tavolo, sono altri venti euro. E' possibile per una famiglia che vive con un solo stipendio permettere al figlio adolescente uscite di questo tipo? Io credo che si faccia davvero fatica. E ora mi domando: che cosa fa il Comune davvero per i giovani? Cerca di proporre svaghi sani, che aiutino a socializzare e siano accessibili anche da chi vive in famiglie che sfiorano la soglia di povertà? Se escludiamo il concerto di capodanno in Pilotta, direi di no. Ecco, noi vogliamo confrontarci con i giovani per capire come utilizzare gli spazi pubblici in modo che tutti possano coltivare i loro interessi, e, soprattutto, che possano farlo gratuitamente perché non ci siano distinzioni diverse dal talento e dalla voglia di fare. Abbiamo tanti ragazzi con creatività che non sanno dove esprimerla: incanaliamo le loro energie per fare qualcosa di bello.

Parma oggi festeggia il quarto posto in Emilia Romagna per reddito pro capite. Siamo a metà classifica, ad onor del vero, perché le province sono ancora nove, ma esultiamo ugualmente: Findomestic dice che ognuno di noi ha da spendere 22.138 euro all'anno. In media. Perché basta prendere le dichiarazioni dei redditi di assessori e consiglieri comunali per vedere che, solo con quelli di tre di loro, che vanno dai 118 ai 104 mila euro, da qualche parte ci devono essere almeno 14 persone che guadagnano zero. Zero è molto poco. E lo sanno bene quegli 11mila poveri che ogni giorno si chiedono come arrivare a sera, dove mangiare e dove dormire. Accanto a loro, poi, ci sono quei parmigiani che cercano di arrivare dignitosamente a fine mese, pur con qualche rinuncia. E se per chi è adulto non uscire a mangiare una pizza o non avere vestiti alla moda può non essere un problema, la stessa cosa non si può dire per i ragazzi. Non resta altro che ciondolare in centro". 

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