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Berselli attacca ancora il procuratore Laguardia: "La figlia esercita nel penale"

Il senatore del Pdl sostiene che in un processo ad Ancona Laguardia fu difeso dalla figlia. Quindi, contrariamente a quanto dichiarato dal procuratore, la figlia esercita non solo in campo civile

La figlia del procuratore di Parma Gerardo Laguardia esercita anche in ambito penale, contrariamente a quello che il padre aveva dichiarato. Lo sostiene il presidente della Commissione giustizia al Senato Filippo Berselli, che con il vertice della procura parmigiana ha ingaggiato una polemica sfociata con un'interrogazione parlamentare.

"In un procedimento giudiziario al tribunale di Ancona - dice Berselli - che vedeva una persona imputata del reato di calunnia continuata in danno appunto del Dottor Gerardo Laguardia, risulta inequivocabilmente che quest'ultimo, come parte offesa, era assistito dalla figlia Maria Anna Laguardia proprio in sede penale e non civile. All'udienza preliminare Laguardia era presente come parte offesa, assistito dal difensore di fiducia Maria Anna Laguardia, come emerge inequivocabilmente dal verbale".

"Qui non interessa - ha aggiunto Berselli - il motivo per cui l'imputato fu assolto su concorde richiesta di difensore e Pm dalla gravissima imputazione di calunnia continuata in danno del Procuratore Laguardia, mentre interessa eccome che proprio sua figlia, che secondo il padre esercitava esclusivamente in campo civile, ebbe invece ad assisterlo proprio in campo penale. Il Procuratore Laguardia si sarà dimenticato che, almeno fuori da Parma, la propria figlia esercitava, se non esercita, anche in campo penale".

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