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Il centrodestra a Parma non vada in ferie ma prepari le Primarie d’autunno

Intervento del presidente di "Parma che verrà" e consigliere provinciale del Pdl Giampaolo Lavagetto

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

“Leggo dai giornali che la maggioranza di governo della città si accinge a chiudere i battenti ed andare in ferie. Se questo è già discutibile sotto l’aspetto amministrativo, alla luce della situazione economica che affligge il Comune, se ciò riguardasse anche i Partiti del centrodestra sarebbe quanto mai  ingiustificabile. Comprendo che per taluni vi potrebbe essere la remota speranza che le vacanze estive alimenterebbero il concetto che fin che c’è vita c’è speranza, ma dalle persone che oggi,  a torto o a ragioni, politicamente deboli o forti che siano, guidano le forze politiche di maggioranza ci si aspetta un comportamento, almeno in questa fase, da vera classe dirigente, dimostrando senso di responsabilità, fiducia e coraggio. Nel primo caso, ci si assuma il senso di responsabilità verso la città nell’ammettere il fallimento di questo tentativo di trasformazione del modello Parma, diciamo ubaldiano, monocratico e distante ed indipendente dalla politica nazionale, in una sorta di  guida a quattro o più mani fortemente influenzato dal vertice del partito di maggioranza locale nelle sue linee di indirizzo strategico. La fiducia bisogna averla nel fatto che le idee, se grandi e buone, soppravvivono agli uomini e soprattutto ai loro errori. Bisogna, inoltre, avere fiducia nella capacità dei cittadini nell’ avere mantenuto in questi anni la capacità di scegliere i propri amministratori in ragione delle proposte e della credibilità dei proponenti più che al richiamo del voto ideologico od ai semplici proclami di piazza. Soprattutto, però, bisogna avere il coraggio di ammettere la propria parte di responsabilità politica nei confronti di questo fallimento eclatante. Nella sua lettera aperta, l’amico Paolo Zoni,  giustamente, richiama il fatto che non ci si può tirare fuori dicendo “io non sapevo”, così come il collega Bernini, in un suo intervento, ricorda che diversi di noi avevano dubbi e perplessità su quella candidatura a Sindaco proprio per la non chiarezza in merito a certi ambienti. Tuttavia, seppure con dubbi e mal di pancia, lo abbiamo votato, fatto votare e seppure per tempi diversi, sostenuto ed appoggiato. Quindi, come quando le cose vanno bene, ora che vanno male bisogna condividere onori e oneri, quindi anche la responsabilità politica del fallimento di questa esperienza amministrativa. Per chi si ritiene classe dirigente, questo presuppone una sola  scelta: un passo indietro nell’atteggiamento di autoreferenzialità verso il nostro elettorato nella scelta della classe dirigente per le prossime elezioni amministrative.  Ciò si può realizzare solo attraverso la via delle Primarie per decidere sia i vertici locali del partito, sia chi dovrà comporre la squadra che correrà per le prossime elezioni amministrative di Parma. E’ un passo assolutamente necessario da fare entro la fine dell’anno per ridare fiducia e partecipazione al nostro elettorato, anche se sono consapevole del fatto, soprattutto nel PDL, che tale passaggio non sarà facile. In questo senso, un immobilismo da pausa estiva apparirebbe come un vero e proprio suicidio per i partiti di centrodestra a Parma. Significherebbe ritrovarsi a settembre allo stesso punto di oggi rischiando di fare le cose di corsa e male, o peggio, di avere la scusa per non farle. Questo non sarebbe giusto per i nostri elettori, ma soprattutto per la nostra Città”.

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