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Indebitamento comunale, Pd: "Il sindaco non può chiamarsi fuori"

Il Gruppo di opposizione: "Vignali si è dimenticato di dare qualsiasi informazione sui 60-70 milioni di euro che dovrebbero arrivare in Comune, per investimenti, come quota residua del finanziamento statale per la metropolitana"

il Gruppo Pd sulle dichiarazioni del sindaco Vignali riguardo la situazione debitoria comunale.

"Finalmente! Una parte di verità sulla drammatica situazione economico-finanziaria del sistema Comune, alla fine, salta fuori. Ciò che ulteriormente preoccupa è che non siamo di fronte al semplice riconoscimento della situazione, ma ad una dichiarazione che apre, per volontà unilaterale del Sindaco, una singolare "partita a ping-pong" (un tentativo di vero e proprio palleggio delle responsabilità) tra l'attuale amministrazione di centrodestra e quella precedente: il debito c'è - dice sostanzialmente l'attuale Sindaco - ma è sorto nel 2005 e "dunque, me lo sono ritrovato"!?

Ricordiamo gli insulti, di cui fu coperto l'allora candidato Sindaco del centrosinistra, che denunziava un "buco" di bilancio (peraltro, solo) di Euro 17 milioni. La paternità del debito non è, comunque, una questione nostra, come la relativa responsabilità: il chiarimento su questo tema non è problema dell'opposizione. Quest'ultima si augura che, in ogni caso, un'eventuale polemica interna alla maggioranza, non distragga dall'affrontare il merito del "buco" di bilancio. Speriamo che, per una volta, Parma non imiti Roma!

Il debito, dunque, c'è ed è bello grosso, anche nelle dimensioni riconosciute dal Sindaco; dimensioni - il Sindaco ce lo consentirà - che non ci paiono, per difetto, del tutto credibili. Ed è assurdo cercare di tirarsi fuori dalla responsabilità relativa all'indebitamento, dicendo che "la più grossa operazione per ridurre l'indebitamento l'ho fatta io bloccando il progetto della metropolitana". Quando è stata votata quell'opera, il Sindaco non era l'Assessore competente? In campagna elettorale, non l'ha posta al centro del suo programma? Lo "stress" che avrebbe causato la metropolitana al bilancio comunale e che oggi egli denuncia, non era un fatto già chiaro anche quando ha sostenuto il progetto da Assessore?

Il Gruppo PD resta soddisfatto per il superamento della metropolitana, che ha sempre motivatamente osteggiato, ma trova davvero paradossale e politicamente incredibile che il Sindaco si vanti, per di più nel contesto dell'intervista odierna, di avere abbassato l'indebitamento comunale - e non è tecnicamente così - attraverso la revoca dell'opera medesima, peraltro decisa per legge. L'argomento prova, per la verità, davvero troppo! La revoca della metropolitana, infatti, ha, sotto il profilo economico-finanziario, semplicemente evitato un - ulteriore - appesantimento deficitario del bilancio comunale: le opposizioni dell'epoca non denunciavano, tra l'altro, proprio questo rischio? Il Sindaco - allora Assessore - cosa rispondeva in merito?

Per quanti sforzi faccia sul piano retorico, il Sindaco oggi ci dice che ha revocato la metropolitana perché non era in grado di inscrivere nel bilancio 2010 i relativi oneri. Ogni commento è superfluo: la conferma che le opposizioni non strumentalizzano, ma dicono la verità, viene dal Sindaco stesso. Incidentalmente, esprimiamo una preoccupazione: il Sindaco si è dimenticato di dare qualsiasi informazione sui 60-70 milioni di Euro che dovrebbero arrivare in Comune, per investimenti, come quota residua del finanziamento statale per la metropolitana. C'è qualche "chiaro di luna" al riguardo?

Più in generale, il Sindaco accusa di falsità (anche) il Gruppo PD. Quali falsità? Il Sindaco riconosce l'esistenza dei debiti e si consola, dicendo che "così fan tutti" e dicendo che pagherà i mutui con quanto ricaverà dalla realizzazione delle opere e dai finanziamenti statali. Più general-generico di così non poteva essere: siamo nella logica della finanza creativa e fantastica. Vogliamo scherzare? La situazione richiede ben altre risposte. E non lo dice il Gruppo PD. Lo dice il Sole 24 Ore dell'01.11.2010, con l'articolo "Il miliardo-ombra dei sindaci (Maggiore ricorso a entrate straordinarie mentre crescono i disavanzi)". Questo articolo denunzia il perverso meccanismo del finanziamento dell'equilibrio di bilancio attraverso entrate straordinarie, a partire dagli oneri di urbanizzazione, e cita, come "recordman" di questa scelta, il Comune di Parma, che arriva a 24 milioni di Euro di entrate straordinarie e che pretende, in tal modo, di coprire l'11,5%, delle spese correnti. Ricorda, l'articolo stesso, che le altre città in testa a questa triste classifica sono Alessandria, che si ferma, però, a 9 milioni di entrate extra, e Reggio Emilia, che si ferma a 7. C'è davvero ben poco da aggiungere!

Rimane sconcertante la difesa di STT Holding S.p.A. e del sistema incentrato su quest'ultima. Di critico non c'è, infatti, solo il debito, ma c'è proprio la scelta di questo strumento, come strumento di intervento attivo nell'economia locale, che non è accettabile sul piano politico-istituzionale e sul quale il Sindaco dovrebbe riflettere. E dovrebbe farlo, perché la contrarietà non è solo del Gruppo PD, ma è molto più diffusa e radicata nello stesso mondo produttivo. Di certo, peraltro, in questa situazione, sulla base della stessa intervista, vogliamo davvero credere che il Sindaco eviti l'ulteriore avventura del bond di 89 milioni di Euro tramite STT Holding S.p.A., ma che, prima ancora, voglia, come è stato richiesto in conferenza stampa sabato scorso da tutte le opposizioni, farsi parte attiva di un confronto su questa partita nella sede istituzionale, cioè nella Commissione competente e/o in Consiglio Comunale.

Un'ultima chiosa: la discussione del bilancio 2011 si presenta davvero problematica. Il Gruppo PD la condurrà nell'ottica della massima trasparenza, nel senso della denunzia puntuale di tutte le incongruenze. La Città, infatti, deve sapere in quale avventura economico-finanziaria viene trascinata da questa Amministrazione. Ed è un'avventura che non si risolve, come sembra sostenere il Sindaco, semplicemente con l'aumento dell'addizionale IRPEF, una volta che il Parlamento la consenta. La questione è molto più grave e passa, inevitabilmente, tramite quell'operazione-verità, quell'operazione di rientro dal deficit e quell'operazione di individuazione delle priorità richieste dal Gruppo PD fin dalla discussione del bilancio di previsione 2008.

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