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Comune, 40 dipendenti verso Parma Infrastrutture. Guarnieri: "La società è indebitata"

"Prima di tutto -commenta la consigliere di Altra Politica- bisogna capire il motivo di questo spostamento a una struttura che non ha ottenuto un mutuo per 20 milioni". La Commissione è stata secretata ai giornalisti

"Questo è un atteggiamento privo di una linea e contraddittorio. Il sindaco Pizzarotti ha detto più volte di voler valorizzare la macchina comunale e i suoi dipendenti, ma sembra piuttosto che i dipendenti siano solo un male necessario". Questo è il commento che arriva da Maria Teresa Guarnieri, consigliere comunale di Altra Politica a ParmaToday, in seguito alle decisioni prese dalla commissione che ieri pomeriggio si è espressa in merito alle indennità dei dipendenti comunali e alla modalità per la selezione delle posizioni organizzative. La Commissione è stata secretata: i giornalisti non sono stati fatti entrare ufficialmente per "questioni di privacy". In realtà i nomi dei dipendenti erano già noti.

Secondo la Guarnieri ci sono molti aspetti da verificare riguardo al trasferimento di 40 membri del personale del comune alla società partecipata Parma Infrastrutture: "Prima di tutto bisogna capire il motivo di questo spostamento a una struttura in debito che non ha ottenuto un mutuo per 20 milioni e che non si sa se lo otterrà. Se non si è certi che Parma Infrastrutture può vivere autonomamente, perchè trasferire il personale?". E' vero che ai dipendenti in questione è stato garantito che rimarranno a tutti gli effetti dipendenti comunali, dunque vorrebbe dire che se la società partecipata non si risolevasse dai debiti tutto il personale trasferito dovrebbe poter tornare alla posizione ricoperta finora. Ma questo non è stato precisato.

Sulla riorganizzazione della macro struttura comunale, che dovrebbe essere messa in atto tra aprile e maggio secondo quanto affermato dal sindaco, la Guarnieri sottolinea: "Ci sono già state polemiche sulla scelta di mantenere alcune posizioni organizzative piuttosto che altre, ora bisogna capire come si vuole procedere, perchè credo che non siano chiari gli obiettivi e prima di decidere di riorganizzare si deve avere una linea da seguire. Questo continuo fare e disfare non fa che creare contraddizioni".

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