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La Pietra: "Diritti ai disabili, un obbligo da sostenere con impegno"

"La notizia nazionale che il sottosegretario Guerra ha dato parere negativo all'accantonamento di 150 milioni per strutture di accoglienza da utilizzare per i portatori di handicap rimasti soli o senza tutele, non può che suscitare sdegno"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

La notizia nazionale che il sottosegretario Guerra ha dato parere negativo all'accantonamento di 150 milioni per strutture di accoglienza da utilizzare per i portatori di handicap rimasti soli o senza tutele, non può che suscitare sdegno. Il Governo ha bocciato l’istituzione di un fondo ad hoc per i disabili gravi nel momento in cui restano senza familiari che li possano accudire, anche ribattezzato fondo per il ‘dopo di noi’. Nell’ultima audizione della commissione Affari sociali infatti, Cecilia Guerra, sottosegretario alle Politiche sociali, ha silurato il provvedimento che è all’esame dei deputati dal 2010, perchè, dice Guerra, “non è stato seguito il metodo giusto per risolvere il problema dell’assistenza a queste persone” e ha chiesto un ripensamento alla Commissione sull’istituzione del fondo, perché, “è un tema molto importante da affrontare però nell’ambito di una politica di programmazione più generale”. Parole che hanno lasciato nella disperazione tutti quei genitori che attendevano una risposta e in grave difficoltà operativa tutti gli addetti ai servizi che di queste persone si occupano, in quanto il rischio di sovraffollamento e di carenza del personale farà venir meno la qualità dell’assistenza. Secondo i dati del Censis, ci sono 4,1 milioni di persone disabili, pari al 6,7% della popolazione, e 2,6 milioni sono in condizioni particolarmente gravi, di cui oltre 200 mila residenti in presidi socio-sanitari. Non pochi. A Parma, perchè la condizione di disabilità, non sia “fantasma”, cioè invisibile, bisogna che ci sia un forte pensiero comprendente tutti i settori della amministrazione pubblica. Insieme a Parma che cambia vogliamo lavorare per costruire una città a misura di tutti e in particolare per le persone in disabilità congenita o acquisita. Per farlo bene occorre l’attivazione di una campagna informativa, con il coinvolgimento delle associazioni di appartenenza presenti sul territorio per garantire il miglioramento dei servizi esistenti e l’abbattimento delle barriere architettoniche dei servizi comunali, negli uffici e in qualunque struttura di gestione del Comune, con l’impegno di richiedere questa buona prassi anche al privato con serrati controlli sul rispetto delle normative e delle prescrizioni ai sensi delle leggi vigenti. Le politiche di settore possono risultare efficaci se si fa un passo avanti, verso una consultazione organica delle associazioni effettivamente rappresentative della realtà parmigiana (disabilità fisica, sensoriale, intellettiva), istituendo una Consulta; individuando anche un consigliere comunale di riferimento per le politiche sulla disabilità e rileggendo il bilancio comunale alla luce dei diritti di cittadinanza delle persone con invalidità, per promuovere una visione trasversale alle competenze.

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