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Elezioni Comunali 2012

Le nostre interviste - Bocchi (La Destra): "Più controlli e vigilanza"

Le elezioni si avvicinano, le campagne elettorali proseguono: quarta puntata delle 'interrogazioni' ai dieci candidati sindaco: 5 domande su alcune questioni sentite dai cittadini e dai nostri lettori

Quarta puntata delle nostre 'interrogazioni' ai dieci candidati sindaco, in corsa per le elezioni comunali del 6 e 7 maggio. Dopo Liliana Spaggiari del Pcl, Andrea Zorandi della Lega Nord e Federico Pizzarotti del Movimento 5 Stelle oggi è il turno di Priamo Bocchi, candidato sindaco per La Destra. Ha 41 anni e di mestiere fa il mediatore di formaggi.

L'anno scorso Parma è stata al centro dello scandalo corruzione: l'immagine da città europea si è scalfita in seguito alle inchieste sulla tangentopoli parmigiana. Due punti su cui si basa la sua ricetta.

"Il prossimo sindaco avrà il compito di restituire ai propri cittadini prima ancora che a chiunque altro la fiducia nelle istituzioni e in chi è chiamato a rappresentarli. Bisognerà rigenerare spirito pubblico, senso dell'interesse generale e della legalità, rigore etico: negli ultimi anni hanno padroneggiato invece clientelismi, interessi privati o di clan, corruzione e malaffare. La macchina amministrativa dovrà essere leggera, trasparente, efficiente e accessibile. Bisognerà che si apra alla partecipazione “in basso” senza rinunciare alla decisione in “alto”. I dirigenti e gli incarichi andranno assegnati in base a rigidi e trasparenti criteri meritocratici".

 Secondo recenti stime il debito del Comune di Parma ammonterebbe a circa 460 milioni di euro: le manovre del commissario Ciclosi per risanarlo non sono piaciute a molti. Le tasse aumenteranno. Quali misure prenderà se sarà eletto?

"Il risanamento per via fiscale non ci piace proprio: viviamo già nella Repubblica delle tasse e ci bastano quelle nazionali. In questa ottica andranno prima battute altre strade che consentano di ridurre le aliquote Imu (soprattutto prima casa) oggi al massimo possibile e riportare a livelli più bassi la Cosap che oggi a Parma è tre volte superiore a quella delle città emiliane vicine (Reggio e Modena). Si potranno recuperare risorse da razionalizzazione della spesa (eliminazione sprechi, inefficienze, riduzione drastica delle abusate consulenze esterne); censimento ed eventualmente alienazione (o messa a reddito) dei beni immobili non strategici per abbattere lo stock del debito; sfruttare la nuova task force comunale sulla lotta all'evasione fiscale e immobili fantasma (in base al decreto Monti le somme recuperate rimangono al 100% ai comuni); incremento della produttività della PA grazie alla digitalizzazione".

 Il settore produttivo del territorio è al collasso: molte aziende licenziano e chiudono: dalla Intercast  alla Cft, i lavoratori si ritrovano spesso senza alternativa, soprattutto nella fascia tra i 40 e i 50 anni: quali misure concrete metterà in campo per risolvere la situazione?

"Purtroppo credo che il Comune in questo possa fare poco: di certo può fare qualcosa e deve fare di più. Oltre alla fascia d'età citata, i giovani dai 24 ai 42 anni sono quelli che più stanno pagando il prezzo della crisi: in provincia (dati Censis) rispetto a 4 anni fa vi sono 10 mila occupati in meno nonostante la popolazione di tale età sia aumentata di 3 mila unità. Bisognerà attivare nuovi percorsi formativi in collaborazione con scuola e Università per favorire l'incontro di domanda e offerta di lavoro. Oggi molte imprese denunciano difficoltà nel reperimento di manodopera specializzata. Poi bisognerà favorire la nascita di nuove imprese, rilanciare quelle esistenti, l'artigianato, il commercio attraverso le uniche ricette valide che conosciamo: riduzione adempimenti, burocrazia e tasse; favorire l'accesso al credito; far sì che almeno i pagamenti della Pubblica Amministrazione siano puntuali.  Parma dovrà puntare molto sulle possibilità offerte da un rilancio del Turismo, sul potenziamento della tradizione locale e del suo brand “Parma”; su una nuova economia della cultura e dell'arte in grado di attrarre investimenti, sviluppo e occupazione".

 Casa. Aumenta il numero di sfratti e le persone che vivono in strada. Quali soluzione proponete per rispondere alla esigenze delle persone in difficoltà economica, spesso in seguito alla perdita del lavoro?

"La scarsità di risorse impediranno grandi progetti di assistenza ma bisognerà essere vicini alle famiglie in difficoltà attraverso lo sviluppo di un nuovo welfare sociale che riparta dal basso, dal coinvolgimento delle associazioni, delle parrocchie, del mondo del volontariato che deve fare rete e integrarsi con i servizi sociali. I servizi dovranno favorire realmente i più bisognosi, privilegiare le famiglie con maggiore anzianità di residenza (in base ad un diritto acquisito e non in ragione di una discriminazione). Diminuire e ridurre al minimo indispensabile le tariffe per asili e scuole materne. Possibilità di accedere al mutuo sociale per le giovani coppie nell'acquisto prima casa, con rata di un quinto dello stipendio che si interrompe in caso di perdita del lavoro".

 Sicurezza. Alcuni quartieri della città vengono considerati a rischio microcriminalità ma spesso sono gli stessi che non offrono servizi e spazi di aggregazione. Quali sono le priorità del suo intervento in questo settore?

"Furti, scippi, rapine interessano tutta la città: non ne farei una distinzione di quartieri in base ai servizi e spazi di aggregazione offerti che pure vanno migliorati in alcuni quartieri periferici. Noi abbiamo proposto un Manifesto della Sicurezza e dell'ordine pubblico da tempo. Vorremmo che  fosse siglato un protocollo d'intesa tra sindaco e prefetto per coordinare forze di polizia, carabinieri e polizia municipale. Occorre potenziare il controllo e la vigilanza (eventualmente favorendo l'utilizzo di consorzi di vigilanza privata); più pattugliamento notturno. Non si può negare che l'aumento della criminalità sia dovuta all'aumento dell'immigrazione. Vorremmo che le espulsioni a carico degli stranieri che commettono reati fossero certe e rapide e che vi fossero maggiori controlli sui clandestini da espellere. Tolleranza zero su tutte le forme di illegalità, di abusivismo commerciale e di comportamento incivile (bivacchi) che mini la convivenza e il decoro urbano".
 

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